Conte alla Camera sul nuovo Dpcm: «La situazione si sta rivelando molto critica: le Regioni siano pronte a misure più dure» – La diretta

di Giada Giorgi

Il premier ha spiegato la strategia di azione per il futuro prossimo che non potrà essere quella di marzo: «Oggi siamo più pronti»

Mentre continua la corsa delle Regioni verso misure restrittive che possano arginare il rischio di trasmissione sempre più alto, il presidente Giuseppe Conte parla alla Camera circa le ultime decisioni prese dal governo nella difficile lotta contro Covid-19. «L’evolversi della situazione epidemiologica ha reso necessario un nuovo Dpcm rispetto a quello adottato il 13 ottobre» ha cominciato il premier, sottolineando i princìpi che hanno guidato il direttivo alle ultime misure restrittive. «Non abbiamo mai abbassato la guardia, massima precauzione, adeguatezza e proporzionalità sono le linee guida che ci hanno permesso di superare la prima ondata e che adotteremo anche adesso». Un diritto alla salute da tutelare ribadito e che ad oggi, secondo il presidente, si rivela decisivo anche per la difesa «del tessuto economico di tutto il Paese».


Conte ha definito la situazione «molto critica» ma che non potrà essere affrontata con gli stessi metodi di marzo. «Non disponevamo di test, mascherine, terapie diagnostiche per contrastare il nemico invisibile. Oggi siamo più pronti» ha detto, sottolineando come gli interventi più forti saranno concentrati sul tentativo di arginare i comportamenti della popolazione, «veicolo maggiore secondo i dati della diffusione del virus». È alla luce di questa considerazione che il premier si rivolge alla Regioni invitandole ad essere preparate a ulteriori cambiamenti della curva epidemica. «A livello regionale bisogna essere pronti ad intervenire in senso ancora più restrittivo» ha ribadito il premier.


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