Coronavirus, la corsa contro il tempo delle Regioni: nuove restrizioni dalla Lombardia alla Basilicata

Si susseguono le ordinanze dei governatori nel tentativo di arginare il contagio. Convocato per domani il Consiglio dei ministri

L’ultima in ordine di tempo è l’ordinanza del Lazio. Ma dalla Lombardia alla Basilicata, sono sempre più le Regioni che impongono restrizioni ai cittadini nel tentativo di contenere la nuova ondata di Coronavirus. Ieri, 20 ottobre, la notizia di un protocollo stilato dal governo sulle linee guida che fissino le regole comuni da seguire per le misure anti-contagio decise da ogni singola Regione. Il documento stabilisce dei criteri generali che servono a coordinare i territori, in accordo con il governo stesso. Poi la Regione può stabilire, in autonomia, norme d’intesa con il ministro della Salute.


A livello nazionale, rimbalzano le voci che parlano di un nuovo Dpcm all’orizzonte, indiscrezione smentita da fonti vicine a Palazzo Chigi. Il governo potrebbe tornare a discutere del da farsi a margine di una riunione del Consiglio dei ministri in programma domani sera. Per ora non sono in campo, assicurano sia dal ministero della Salute che da quello degli Affari regionali, nuove misure nazionali, ma un coordinamento di quelle locali. Ecco, Regione per Regione, le restrizioni entrate in vigore nelle ultime ore.


Piemonte

«Non vogliamo bloccare il Piemonte». Il governatore Alberto Cirio assicura che i gestori di attività commerciali – specie bar e ristoranti – possono stare tranquilli: non ci sarà un nuovo coprifuoco. Nella Regione, che oggi registra quasi 1.800 nuovi casi, i locali pubblici possono chiudere alle 24, ma nel fine settimana scatterà la serrata dei centri commerciali. Potranno rimanere aperti soltanto negozi che vendano generi di prima necessità, quindi alimentari e farmacie. Per quanto riguarda la scuola, dal 26 ottobre le classi dalla seconda alla quinta della scuola secondaria di secondo grado dovranno fare lezione per almeno il 50% dei giorni con la didattica a distanza.

Lombardia

Forti limitazioni alla circolazione e ricorso alla didattica a distanza: è questa la linea sui cui intende muoversi la Lombardia, attualmente la Regione più colpita dalla pandemia con più di 4.000 nuovi positivi conteggiati nelle ultime 24 ore. Non ci si potrà muovere dalla propria abitazione, se non per comprovati motivi di urgenza, e scatterà la chiusura delle attività ogni giorno dalle 23 alle 5. Nel fine settimana chiusi i centri commerciali non alimentari e la grande distribuzione, mentre restano aperti i supermercati e i negozi di generi di prima necessità. Dal 26 ottobre solo didattica a distanza per le superiori.

Un passaggio dell’ordinanza della Regione Lazio

Lazio

Con l’ultima ordinanza, saranno incrementati i posti letto dedicati all’assistenza di pazienti affetti da Covid, per arrivare alla cifra totale di 2.913, di cui 552 da dedicare alla terapia intensiva. A partire dalla notte tra venerdì 23 ottobre e sabato 24 ottobre, saranno vietati gli spostamenti sul territorio della Regione, dalle ore 24 alle ore 5 del giorno successivo, salvo che per comprovate esigenze e per situazioni di necessità o d’urgenza, ovvero per motivi di salute. A questo proposito torna anche l’autocertificazione. Inoltre, a partire da lunedì 26 ottobre, didattica a distanza per licei e università, esclusi i primi anni.

Campania

Anche in Campania sono state inasprite le misure di contenimento. Oltre alla chiusura dalle 23 alle 5 di negozi, locali pubblici e ogni altra attività non essenziale, il governatore Vincenzo De Luca ha imposto anche per tutto il giorno «la limitazione degli spostamenti interprovinciali, se non giustificati – se non con autocertificazione – da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali». Rimangono chiuse le scuole.

Liguria

In Liguria le misure non sono drastiche come altrove: coprifuoco soltanto a Genova, dove dalle 21 alle 6 «si potrà circolare soltanto se si va in uno specifico esercizio commerciale, in un ristorante o in un bar», come ha spiegato il sindaco. Per quanto riguarda le scuole superiori, da lunedì si passerà, a esclusione delle prime classi, alla didattica a distanza a rotazione per il 50% degli studenti.

Basilicata

Da venerdì 23 ottobre, nelle scuole superiori della Basilicata almeno il 50 per cento degli studenti sarà interessato dalla didattica a distanza, ha stabilito un’ordinanza appena pubblicata del presidente della Regione, Vito Bardi. La Dad resterà in vigore fino al 13 novembre. Nell’ordinanza, Bardi ha stabilito anche la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica, ad esclusione di generi alimentari, edicole, tabacchi, farmacie e para farmacie.

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