Francesco Bellomo assolto, era accusato di lesioni volontarie e stalking nei confronti di una sua borsista

di Redazione

Dopo l’archiviazione di Milano, arriva l’assoluzione nel processo piacentino. Bellomo e Nalin dovranno ora affrontare il rinvio a giudizio a Bari: anche lì l’accusa è di maltrattamenti ai danni di giovani ragazze

Seconda vittoria penale per Francesco Bellomo. Il Tribunale di Piacenza ha assolto l’ex giudice del Consiglio di Stato, accusato di violenze e atti persecutori nei confronti di una borsista della sua scuola di formazione “Diritto e Scienza”. Secondo il gup piacentino, il fatto non sussiste. Nel processo di Milano, dove Bellomo era accusato di atti persecutori e violenza privata nei confronti di 4 studentesse, il gip aveva invece deciso per l’archiviazione. L’ex consigliere di Stato è divenuto noto alle cronache per via dell dress code provocante che avrebbe imposto alle ragazze in cambio di borse di studio.


Nel contesto emiliano, Bellomo e Davide Nalin, ex pm di Rovigo ugualmente accusato di lesioni volontarie e stalking, erano stati accusati da una borsista che sosteneva di essere stata insultata, minacciata e sottoposta a interrogatori – anche incrociati -, sulla sua vita sessuale. Entrambi sono stati assolti dall’accusa di lesioni volontarie, mentre quella di atti persecutori è caduta dopo il ritiro della querela (risalente a due anni fa).


Entro novanta giorni il giudice per le indagini preliminari dovrà depositare le motivazioni che lo hanno condotto al verdetto. A quel punto, la procuratrice di Piacenza Grazia Pradella e il pm Emilio Pisante potranno valutare se impugnare o meno il verdetto. Pradella e Pisante avevano chiesto 3 anni e 4 mesi di pena per Bellomo, e un anno e 4 mesi per Nalin.

«Si chiude una vicenda molto dolorosa, che ha avuto un impatto mediatico molto forte», hanno commentato gli avvocati difensori. Le vicende giudiziarie di Bellomo e Nalin, comunque, non si chiudono qui: a Bari sono stati rimandati a giudizio e dovranno rispondere anche qui di maltrattamenti ai danni di giovani ragazze. Il processo pugliese prenderà il via il 3 dicembre davanti al giudice monocratico.

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