Coronavirus, Azzolina tira dritto sulla scuola: «Le lezioni? Riprenderanno, non so ancora quando»

di Redazione

Per la ministra la seconda ondata non è imputabile in alcun modo alla ripresa scolastica

La scuola, secondo la ministra Lucia Azzolina, prima o poi riprenderà. Il punto è che non si sa quando. «Non mi sento di dare una data, sono settimane delicate, spero che con tutte le chiusure si possa rallentare la curva e pensare ad un ritorno graduale a scuola», ha detto durante un’intervista a Rtl stamattina, 18 novembre. Dopo la chiusura di scuole superiori oltre a una parte delle scuole medie, a inizio novembre a causa della diffusione dei contagi da Coronavirus, Azzolina ha spiegato che sarà «veramente soddisfatta quando tutti i ragazzi, soprattutto quelli delle superiori, potranno tornare in classe».


Un ritorno graduale sui banchi

A pesare nelle decisioni è ovviamente la curva epidemica: finché non si stabilizzerà, molti studenti dovranno continuare con la didattica a distanza. «Credo ci sarà un ritorno graduale, bisogna essere sempre prudenti, fondamentale è che le limitazioni attuali siano temporanee; sto lavorando per evitare ulteriori limitazioni a livello locale», ha detto. Non sarà quindi la ministra a decretare una futura riapertura, «questo è un Paese in cui il ministro non può decidere su chiusure e aperture mentre altre autorità possono farlo, io non faccio altro che telefonare e provare a parlare con tutti nel massimo rispetto, per far sì per ora che non ci siano altre chiusure e nelle prossime settimane, in modo graduale, che si possano riportare gli studenti delle superiori a scuola».


«Non è la scuola la causa di un ritorno del virus»

Diversamente da come ipotizzato da alcuni studiosi, e cioè che la ripresa di settembre abbia contribuito in larga parte a una recrudescenza del virus, Azzolina non ha dubbi in merito: «L’apertura della scuola non comporta rischi, semmai il rischio è la chiusura della scuola, tutti gli studi concordano su questo fatto. Ci si contagia molto meno tra i bambini piuttosto che tra gli adulti», ha proseguito la ministra che ha poi risposto ad una domanda sul Recovery Fund, spiegando che tra gli investimenti ci saranno «diversi progetti, in primis sull’edilizia scolastica, per mettere a posto le scuole e costruirne di nuove, poi ci vuole la formazione del personale scolastico tutto».

Gli esami di maturità

Importante sarà, per quest’anno, il coinvolgimento dei maturandi nell’esame finale. «So che gli studenti pensano agli esami di maturità, vedremo nei prossimi mesi: posso dire che l’anno scorso, quando dovevamo decidere come fare l’esame di maturità, abbiamo coinvolto gli studenti, molte loro proposte, che erano molto mature, le abbiamo accolte; assicuro che non prenderemo alcuna decisione senza coinvolgerli». E infine: «La scuola è sempre stata trattata come la Cenerentola del Paese da tutti i punti di vista, anche dei tagli; oggi questo sta cambiando, anche in legge di bilancio e anche dal punto di vista dell’attenzione delle famiglie, degli studenti, dei media».

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