Coronavirus. Hanno ucciso i pazienti italiani per espiantare i loro organi? La nuova teoria del complotto

La nuova strategia dei negazionisti della Covid19 è diventata l’uccisione dei pazienti alimentare il traffico illegale di organi

Il 2 dicembre 2020 una pagina Facebook chiamata «Il DiFra – News & Varie informazione vera NO regime», di area QAnon, pubblica un video in cui si sostiene che i morti Covid19 non siano morti a causa del virus, ma volutamente uccisi per espiantare i loro organi «quando erano ancora vivi». Le immagini proposte sono molto crude, violente, il tutto per insinuare che il Governo Conte abbia nascosto una fantomatica «verità» sui decessi in Italia.

Nicola Franzoni, esponente del fronte negazionista già noto alla Digos – denunciato per reati quali il vilipendio alla Repubblica, apologia al fascismo e istigazione a delinquere – sostiene con decisione questa nuova teoria del complotto: è sua la voce narrante nel video pubblicato dalla pagina Facebook «Il DiFra». Nessuna delle affermazioni e dei contenuti mostrati forniscono una minima prova per sostenere le accuse, come andremo a vedere nell’analisi riportata in questo articolo.

Per chi ha fretta

Seppur alcune parti del video siano fittizie, tratte da un videogame o da una messinscena cinematografica di bassa qualità rispetto a quelle attualmente realizzabili, sconsigliamo la visione dell’analisi a persone sensibili proponendo la lettura della sintesi che riportiamo di seguito:

  • le immagini riportate nel video non riguardano affatto un traffico di organi;
  • gli ambienti ripresi in video non corrispondono affatto ai requisiti, neppure minimi, per le pratiche di espianto;
  • quelle immagini non sono affatto una prova che permetta di dimostrare la teoria dei pazienti Covid19 uccisi per entrare in possesso dei loro organi.

Di seguito viene riportata l’analisi che sconsigliamo alle persone sensibili (ripetuta iuvan) per i contenuti multimediali riportati.

Analisi

Il video pubblicato dalla pagina Facebook viene ripreso a sua volta da un altro fronte negazionista e sovversivo, il canale Telegram «Libera Espressione» (già noto a Open per diversi casi di disinformazione), ed è composto da due riprese: nella prima vengono mostrati dei corpi umani appesi come se fossero carne da macello in una cella frigorifera, nella seconda una struttura simile a un obitorio dove diversi corpi vengono ammassati senza alcun rispetto e ancora sanguinanti.

Il video dei corpi appesi all’interno di una cella frigorifera è stato manipolato rimuovendo il watermark in basso a destra del video, che vediamo del tutto sfumato per non rendere possibile rintracciarne la fonte. Il video è datato, come possiamo vedere da un post pubblicato il 12 dicembre 2014 nel social network russo VK riportante il watermark del sito Kaotic.com:

Secondo il Franzoni, come dichiarato in un altra video diretta del 30 novembre, sarebbero delle «case della morte» dove verrebbero ammassati i morti a cui espiantano gli organi: «Sembra un video dell’orrore, in realtà… in verità è realtà!». Lo stesso video era stato utilizzato in passato per parlare di clonazione umana, rettiliani o di corpi donati alla scienza per le scuole di medicina.

Il secondo video mostra diversi corpi di esseri umani con le viscere in vista o ricuciti a seguito di quella che sembra essere un’autopsia o, seguendo la narrativa del video, dei corpi dai quali sarebbero stati espiantati gli organi. Il video sarebbe circolato per la prima volta in Russia nella Repubblica di Altaj e già noto al Ministero della Salute locale a inizio novembre 2020. Non solo venne attribuito alla regione di Altaj, ma anche a quella di Novosibirsk senza trovare riscontri.

Il video circolava via Whatsapp a fine ottobre in Siberia e veniva associato a un caso di mala gestione dei deceduti a Barnaul, Altaj. Tuttavia, le immagini non corrispondono all’obitorio e alle strutture della città, come affermato dalle stesse autorità russe, e al momento non si conosce l’origine del video. Passiamo ora alla voce narrante, il negazionista Nicola Franzoni, e alle sue accuse nei confronti del Governo e degli operatori sanitari.

Secondo il Franzoni la Covid19 si curerebbe con una semplice paracetamolo e i pazienti deceduti sarebbero stati volutamente uccisi per espiantare loro gli organi. Per dar forza alla sua denuncia social mostra le sue «prove», ossia il video diffuso in Russia:

L’argomentazione di questa sera parte da quelle foto che loro non vogliono farvi vedere e che vi facciamo vedere quelle foto li, perché vi danno noia queste foto eh? E allora le ritiriamo fuori le foto! Le facciamo vedere le foto, poi potete bloccare quanto volete, ma l’inchiesta va avanti brutti pezzi di merda! Queste sono le foto di come vengono trattati i morti! Guardate! Guardate il medico in postazione Covid, lo vedete? E la borsa per espiantare gli organi dai morti! Vengono brutalmente uccisi.. le vedete le persone che sono ricucite perché gli vengono estrapolati gli organi! Guardate, guardate le foto ok?

Dietro a questa fantomatica operazione ci sarebbe, secondo il Franzoni, un traffico tra l’Italia e la Cina:

Il traffico deglii organi sui malati Covid. Conte! Comincia a spiegare agli italiani dove finiscono gli organi dei morti, dei morti fittiziamente cremati. Per quello non volete fare le autopsie, no, eh? Vi cominciamo a sputtanare, quindi la strizza avete, eh? Dove finiscono i corpi dei cremati, i loro organi, gli espiantate gli organi agli italiani eh?

[…]

Traffico degli organi dei malati Covid! Cuori, fegato, reni di gente che ammazzate negli ospedali, li uccidete, li intubate, li fate morire, li espiantate gli organi di nascosto, li vendete al traffico degli organi come stanno facendo in Cina.

L’argomentazione del Franzoni riporta una narrazione diffusa nell’area negazionista, quella del Governo che «non voleva far fare le autopsie». Di fatto, però, era possibile farle rispettando le misure di sicurezza richieste visto il nuovo patogeno di cui all’epoca si conosceva ancora poco. Ecco un punto fondamentale per spiegare la circolare in questione è la n. 15280 del 2 maggio 2020 sugli esami autoptici e riscontri diagnostici:

3- In caso di esecuzione di esame autoptico o riscontro diagnostico, oltre ad una attenta valutazione preventiva dei rischi e dei vantaggi connessi a tale procedura, devono essere adottate tutte le precauzioni seguite durante l’assistenza del malato.

Perché il video russo non può dimostrare la teoria degli organi espiantati? Perché ripercorre gli stessi errori della teoria dei profughi partiti e mai arrivati perché uccisi durante il tragitto per i loro organi, ma questa è una circostanza che non corrisponde visto quanto è delicato il processo dall’espianto al trapianto. Lo spiegava già nel 2013 il prof. Mauro Salizzoni, all’epoca responsabile del centro trapianti di fegato della Città della Salute di Torino:

Prelevare qualunque organo è un intervento chirurgico complesso che non si può certo fare in una sala operatoria creata in un sottoscala. Le cliniche dove i trapianti avvengono legalmente e dove la compravendita non è un ostacolo sono note, e gli interventi fatti a regola d’arte. Nessuna comprometterebbe il proprio business con un traffico di cadaveri o di uomini, donne o bimbi rapiti.

Franzoni, mostrando l’immagine del video russo, sostiene che venga ripreso un medico con la «borsa per espiantare gli organi». Risulta di fatto impossibile che venga espiantato un organo in quella maniera per i seguenti motivi:

  • una totale mancanza di igiene che renderebbe gli organi inutili e dannosi per il ricevente;
  • gli organi andrebbero espiantati da un donatore ancora «vivente», cioè che risulti morto a livello cerebrale e mantenuto artificialmente in «vita» per mantenere ancora integri gli organi;
  • bisogna tenere conto delle compatibilità e dell’assenza di patologie o problemi di salute, un’operazione che implica del tempo attraverso diversi esami come quello dell’HIV.

Oltre a questi punti ci sono le tempistiche. Il trasferimento dal corpo del donatore a quello del ricevente varia a seconda del tipo di organo da trapiantare: per il cuore massimo 4 ore, polmone meno di 6, per il fegato non più di 12 e per il rene 36 ore. Per concludere, ecco quanto riportato da «Il trapianto moltiplica la vita»:

Chiunque muoia è un possibile donatore d’organi? No. È necessario che sia andato incontro a morte cerebrale in un reparto di rianimazione e che solo mediante supporti meccanici e farmacologici venga mantenuta una situazione artificiale e precaria di circolazione sanguigna e di ventilazione. In altre parole: il soggetto è deceduto ma vengono ventilati i polmoni e mantenuta la funzione cardiaca; questo spiega perché non é possibile prelevare organi da persone che non siano decedute in un reparto di rianimazione.

C’è da rilevare che le riprese del video e l’immagine mostrata dal Franzoni non sono state fatte in un reparto di rianimazione, quanto piuttosto in un’area dedicata alle autopsie.

La condivisione del video diffuso dal canale Telegram negazionista «Libera Informazione» senza l’audio del Franzoni.

L’intervento originale del Franzoni dura circa 30 minuti dove riporta altre fantomatiche teorie, inclusa quella vaccini anti Covid19 che modificherebbero geneticamente gli esseri umani facendo dei paragoni con la sindrome di Down. Temi già trattati a Open Fact-checking.

C’è da riportare un ultimo dettaglio già citato a inizio articolo: la pagina Facebook «Il DiFra – News & Varie informazione vera NO regime» che ha diffuso il video è gestita da un utente QAnon.

Conclusioni

L’intervento di Nicola Franzoni risulta essere accusatorio nei confronti del Governo Conte e degli operatori sanitari che avrebbero, secondo la sua narrativa, ucciso gli italiani per espiantare i loro organi. A sostegno della teoria il Franzoni non porta alcuna prova, mostrando piuttosto un video che nulla ha a che fare con il mondo del trapianto di organi.

Il video diffuso dal canale Telegram negazionista «Libera Informazione» è precedente all’emergenza Covid19, addirittura diffuso sul social network russo VK nel 2014 e dunque non attendibile per la narrativa proposta dell’espianto degli organi.

Open.online is working with the CoronaVirusFacts/DatosCoronaVirus Alliance, a coalition of more than 100 fact-checkers who are fighting misinformation related to the COVID-19 pandemic. Learn more about the alliance here (in English).

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