I dubbi sui vaccini appena approvati, Pfizer e Moderna rassicurano: «I nostri sembrano funzionare anche con le varianti, subito altri test»

di Felice Florio

Le case farmaceutiche, le uniche autorizzate a commercializzare il farmaco biologico negli Stati Uniti e in Europa, hanno pubblicato delle note in cui annunciano ulteriori studi sull’efficacia delle dosi nonostante mutazioni del Sars-CoV-2

Il principale motivo di allarme, seguito alla scoperta della variante Covid sviluppatasi nel Regno Unito, riguarda l’efficacia dei vaccini che sfruttano l’mRNA per innescare la risposta immunitaria nella popolazione. Nello specifico, sono due le case farmaceutiche i cui prodotti sono già entrati in commercio negli Stati Uniti e in Europa e che intervengono proprio sulla proteina Spike, mutata con più alterazioni in Gran Bretagna: Moderna e Pfizer. Le due case farmaceutiche hanno diramato delle note per fare il punto sull’efficacia dei propri farmaci biologici.


«Sulla base dei dati ottenuti fino ad oggi – si legge nel comunicato di Moderna -, ci aspettiamo che l’immunità indotta dal vaccino protegga anche contro le varianti recentemente scoperte nel Regno Unito. Faremo test addizionali nelle prossime settimane per confermare queste aspettative». Anche Pfizer ha avviato degli studi specifici atti a testare la risposta immunitaria nelle persone che hanno contratto il nuovo ceppo di Coronavirus.


Stiamo accumulando dati e informazioni sulla risposta immunitaria delle persone vaccinate. Sembrerebbe che il vaccino sia in grado di neutralizzare la nuova variante britannica.

Nota stampa di Pfizer

Le rassicurazioni si basano sul fatto che il Sars-CoV-2 è già mutato diverse volte da quando le case farmaceutiche hanno iniziato a studiare e produrre i propri vaccini, senza inficiare l’efficacia dei loro sieri. Al momento, dicono gli esperti, i farmaci a tecnologia mRNA si sarebbero dimostrati idonei anche contro la nuova variante britannica.

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