L’ultima sfida del tycoon: Donald Trump pone il veto sulla legge sulla Difesa

di Redazione

Oltre a mettere il veto su una legge importante per il bilancio degli Usa, il presidente uscente ribadisce anche che la battaglia sulla validità del voto è ancora aperta

L’obiettivo sembra quello di lasciare dietro di sè il caos, in vista dell’arrivo del suo successore, Joe Biden, presidente eletto degli Stati Uniti. Donald Trump ha lanciato una sfida al Congresso e lo ha fatto opponendo il veto sulla legge sulla Difesa varata a larga maggioranza da Camera e Senato. Tutto questo mentre sullo sfondo ci sono una serie di provvedimenti di grazia controversi. La sfida è esterna, al Congresso, ma anche interna, al suo stesso partito Repubblicano, colpevole di non essere abbastanza di sostegno nella sua lotta per provare a rovesciare il risultato a lui contrario delle elezioni.


Il veto che Trump ha posto sulla legge sulla Difesa potrebbe essere rovesciato ora da quella stessa maggioranza che quella legge l’aveva votata: il maxi provvedimento prevede una spesa di 740 miliardi di dollari. In questo modo però è il suo stesso partito a essere in difficoltà. Il presidente uscente aveva domandato, senza risultato, di inserire l’abolizione dell’immunità per i social media e l’abolizione della norma che permette di cambiare i nomi delle basi militari intestate a personaggi confederati.


Non solo: su Twitter lo stesso Trump definisce «una vergogna» l’accordo tra Repubblicani e Democratici per fornire stimoli all’economia da 900 miliardi di dollari. Trump vorrebbe aumentare questi fondi, facendo arrivare infatti a 2 mila dollari l’assegno da 600 dollari ora promesso agli americani. «Se così non sarà, della questione se ne occuperà il prossimo presidente… Che poi potrei essere io», conclude per rilanciando per l’ennesima volta la sua teoria senza alcuna prova per cui il vero vincitore delle elezioni sarebbe lui.

In copertina: EPA/Chris Kleponis | Il presidente USA Donald J. Trump in partenza per a Florida dalla Casa Bianca, Washington, DC, USA, 23 dicembre 2020

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