La provocazione di un gruppo di infermieri: «Cari negazionisti, ci avete scoperto: era tutto finto, anche le morti» – Il video

di Fabio Giuffrida

In un monologo teatrale, la risposta ironica a insulti e accuse: «La messinscena necessitava di grandi finanziamenti, Big Pharma, miliardari ma anche scenografi ingaggiati per la nostre oscure trame»

Un gruppo di infermieri bolognesi, con un monologo teatrale, risponde a quanti, in questi mesi, con la diffusione continua di fake news, hanno dubitato della loro professionalità, li hanno chiamati terroristi e assassini, hanno ipotizzato che il Covid fosse tutta una messinscena, chissà per soddisfare quali interessi economici. «Era un inganno, ci avete scoperto. Tutta questa è pura finzione. La messinscena era grande e necessitava di grandi finanziamenti, Big Pharma, miliardari ma anche scenografi ingaggiati per la nostre oscure trame», dicono nel video provocazione.


«Non chiamateci terroristi o assassini»

E a chi dubita dei morti per Coronavirus in Italia, replicano così: «Le maggiori difficoltà sono state riscontrate nel convincere le famiglie nel fingere di aver perso un proprio caro. È stato ideato un tariffario del dolore dove il pagamento era proporzionale all’intensità del dolore che si riusciva a dimostrare». Poi sono stati creati «finti reparti Covid», acquistati «migliaia di ventilatori mai accessi e mai utilizzati» e fatte partire «ambulanze vuote a sirene spiegate per terrorizzarvi».


YOUTUBE | ANTONIO CAPODIECI

«Ricordate gli operatori sanitari morti? In realtà sono vivi. Come compenso hanno avuto un mantenimento a vita in un posto paradisiaco molto in alto», hanno aggiunto. E, infine, hanno voluto lanciare un messaggio forte e chiaro a chi in questi li ha insultati e offesi: «Non chiamateci terroristi o assassini. Siamo solo artisti del terrore». All’iniziativa ha preso parte un gruppo di infermieri, tra cui Antonio Capodieci, che ha realizzato il video, e Gianluca La Rocca, che ha interpretato il monologo, entrambi dell’Ospedale Maggiore di Bologna.

Video: YOUTUBE | ANTONIO CAPODIECI

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