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Hong Kong, maxi-retata della polizia: arrestati 53 attivisti, c’è anche un americano. Pechino: «Azione necessaria»

06 Gennaio 2021 - 09:38 Redazione
Si tratta di attivisti coinvolti a vario titolo nelle primarie organizzate in vista delle elezioni politiche poi rimandate di un anno adducendo come ragione l’emergenza sanitaria per il Coronavirus

Maxi retata a Hong Kong come non ne accadevano da tempo. Anzi, la più imponente fino a ora: le forze dell’ordine hanno arrestato oggi 53 attivisti di primo piano del fronte pro democrazia: tra loro anche l’avvocato per i diritti umani John Clancey, cittadino americano. L’accusa è quella di avere «organizzato e partecipato» la sovversione dei poteri dello Stato, in base all’ art.22 della legge sulla sicurezza nazionale. Nel mirino le primarie organizzate in vista delle politiche di settembre 2020, elezioni poi rinviate di un anno dalle autorità adducendo come ragione la pandemia di Covid-19. La maxi-retata è stata condotta da un migliaio di agenti di polizia. Secondo Steve Li, sovrintendente senior della polizia, sono stati perquisiti 72 luoghi diversi e notificati ordini di consegna di materiale utile alle indagini a 4 società.

L’operazione viene difesa dalla Cina come misura necessaria, spiega in conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying. L’unico danno fatto qui, dice, è stato a quel tipo di libertà di alcune forze esterne e di individui in collusione tra loro nel tentativo di danneggiare la stabilità e la sicurezza della Cina. Secondo il New York Times gli arresti di massa – che hanno coinvolto figure più o meno moderate nel confronto con le autorità – hanno sottolineato gli sforzi dei funzionari di Hong Kong di indebolire qualsiasi opposizione significativa nelle istituzioni politiche della città. La polizia ha fatto visita anche agli uffici di almeno uno studio legale e di tre testate giornalistiche per richiedere documenti.

In copertina EPA/JEROME FAVRE | Li Kwai-wah, Sovrintendente Senior della Polizia, durante una conferenza stampa a Hong Kong, Cina, 6 gennaio 2021.

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