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Le mani dei clan sui vaccini, allarme dal Viminale. Nas in quattro ospedali di Roma: dosi sul mercato nero dai residui nelle fiale

06 Gennaio 2021 - 09:13 Redazione
Ispezioni nella Capitale ma anche in tutta Italia. Il timore è che si uniscano i residui delle fiale per avere nuove dosi da rivendere su canali paralleli e illegali

La mafia e la criminalità vanno a braccetto con l’emergenza Coronavirus. Una fotografia scattata dal quarto report dell’Organismo di monitoraggio istituito dal capo della Polizia sul rischio di infiltrazione nell’economia da parte delle mafie clan mafiosi sfruttano l’emergenza Covid. I clan, secondo le indagini, stanno già provando ad accedere alle misure di sostegno all’economia e a infiltrarsi nei servizi di sanificazione per le strutture turistiche e commerciali. Il prossimo passo – questo l’allarme – è il mercato dei vaccini, potenzialmente appetibile – si spiega – per «l’elevata domanda» e «la fisiologica bassa offerta iniziale».

Indagini a Roma e in tutta Italia

A caccia di residui di prezioso vaccino contro il Coronavirus per poi rivendere le dosi sul mercato nero: si tratta dell’ipotesi su cui stanno indagando i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità. A Roma e in tutta Italia. Con ispezioni in almeno quattro ospedali romani in cui si sta somministrando il vaccino, per verificare gli scarti delle dosi del siero e controllare che le dosi ufficiali registrate agli atti coincidano con le effettive somministrazioni e con le quantità prelevate dalle fiale.

L’ipotesi che si sta tentando di verificare in base ad alcune segnalazioni – non trapela molto, sottolinea il Messaggero – è che, prosciugando il fondo delle fiale di Pfizer, goccia dopo goccia, si ottengano dosi di siero anti-Covid da rivendere sul mercato nero. «I Nas fanno bene a indagare. Chi fa giochetti nascosti con le fiale del vaccino Covid danneggia tutti, perché ogni goccia che non va ai pazienti in lista è una goccia sprecata», commenta il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi.

I Nas di Roma hanno quindi chiesto ai responsabili delle strutture che si stanno occupando della vaccinazione i registri dove vengono annotati i nomi delle persone cui è stato inoculato il siero, con un controllo, allo stesso tempo, i residui. L’Agenzia del Farmaco sconsiglia, nelle Faq, gli acquisti on line, avvertendo che il prodotto potrebbe essere «oltre che inefficace, pericoloso per la salute». Il ministero della Salute ha già condannato «la presenza di offerte sul web di farmaci non autorizzati o di dubbia provenienza», esortando «ad attenersi solo alle indicazioni fornite dagli organi ufficiali».

In copertina EPA/Sean Gallup / POOL | Un flaconcino di Pfizer/BioNTech, 5 gennaio 2021.

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