Alla Maturità torna la bocciatura, l’esame sarà solo orale: il piano del ministero, cosa cambia quest’anno

Un “cinque” non sbarrerà la strada ai maturandi: ma la valutazione generale dovrà essere sufficiente

Non c’è Dad che tenga. Torneranno le bocciature in tutte le classi e le “non ammissioni” all’esame di Maturità che, quest’anno, prevederà un lungo orale in barba allo schema tradizionale fatto di prime, seconde e terze prove. Questo, in sintesi, il quadro sul futuro della scuola, anche se la curva epidemica sul contagio da Coronavirus influenza, e probabilmente continuerà a farlo, i piani messi in atto dal ministero dell’Istruzione. Lucia Azzolina, nel frattempo, ha anche tracciato le linee guida anche per quanto riguarda l’esame di Stato.


Didattica a distanza

Sulla didattica a distanza, contrariamente al pugno duro della ministra, che si è schierata con gli studenti, spiegando che la didattica a distanza non può più essere una soluzione, c’è anche la consapevolezza che gran parte degli istituti del Paese non potranno rientrare al cento per cento in classe. Ma non per questo sarà adottata una linea troppo morbida: come spiegato da la Repubblica torneranno le bocciature in tutte le classi e le “non ammissioni” all’esame.


Come sarà l’esame di Maturità nel 2021?

Per poter sostenere l’esame di Stato il primo requisito sarà un giudizio «complessivamente positivo» agli scrutini. Un «cinque» non sbarrerà la strada ai maturandi: ma la valutazione generale dovrà essere sufficiente. Altra novità: non ci sarà prova scritta. L’intero pacchetto della maturità sarà convertito a un solo esame orale, che si terrà a partire dalla seconda metà di giugno.

A fare da ago della bilancia per il giudizio della commissione sarà il curriculum dello studente: una carta d’identità nata con la Buona scuola renziana e che certifica l’andamento scolastico di ogni singolo maturando, il monte in presenza e a distanza, le certificazioni specialistiche, le esperienze internazionali, persino eventuali periodo di volontariato. La valutazione finale rientrerà nella classica scala in centesimi: da 60 e 100 (e lode).

Il tema concordato

C’è poi la questione del “testo concordato” con il coordinatore di classe: una relazione scritta su materie d’esame che sarà il punto di partenza per il lungo orale di giugno. Non sarà il ritorno della tesina interdisciplinare, ma un titolo stretto sulle materie di peso.

Alternanza scuola-lavoro

Per essere ammessi all’esame sarà necessario aver conseguito un periodo di Alternanza scuola lavoro (ora chiamata Pcto): molti studenti l’hanno già fatta a distanza o la stanno completando.

Commissione e voto finale

Un presidente esterno e tutti gli altri interni. Questa la formula per la formazione della commissione d’esame. Per il voto finale, il 60% dipenderà dai giudizi del triennio finale e il 40% dall’orale conclusivo.

Sulla scuola è ancora scontro tra governo e regioni

Intanto continuano gli scontri nelle Regioni sulla riorganizzazione della ripresa scolastica. Il presidente Giovanni Toti ha finalmente trovato l’accordo coi cittadini – e genitori – che avevano presentato ricorso al Tar. Istituti chiusi fino a venerdì; poi, le scuole liguri riapriranno con la presenza al 50%. Anche nelle Marche gli studenti torneranno a fare lezione. Da oggi, 21 gennaio, sono a scuola, in Campania – come scritto dal Corriere della Sera -, i bambini della quarta e quinta elementare.

Gli studenti delle medie torneranno il 25, ma per le superiori il governatore Vincenzo De Luca deciderà dopo aver visto i dati, domani pomeriggio. Il Veneto non fa passi indietro: chiusura delle scuole fino al primo febbraio. Come ha ricordato Zaia ieri, 20 gennaio, «la scuola è una forma di assembramento». Ora però dovrà fare i conti con ben due ricorsi al Tar di genitori «no Dad».

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