L’obiettivo è fissato da tempo, da prima che iniziassero i tagli alle forniture da parte delle aziende produttrici. Ma la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non intende fare passi indietro: «Mi sento di confermare l’obiettivo di arrivare a vaccinare contro il Covid-19 il 70% della popolazione adulta in Europa entro l’estate», ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica. L’obiettivo è ambizioso e, al ritmo con cui vengono effettuate al momento le somministrazioni in Europa, l’Unione rischia di non raggiungerlo. Il problema non è solo italiano, bensì riguarda tutti gli Stati membri.
Di questo passo l’Italia arriverà al 70% a fine 2023
Come evidenzia Politico.eu, sulla base delle elaborazioni del portale Our World in Data e dell’Eurostat, nessun Paese dell’Ue sarebbe al momento in grado di vaccinare il 70% della popolazione adulta entro il 22 settembre, ovvero la fine dell’estate. Quello che più si avvicinerebbe è Malta, che al ritmo attuale arriverebbe al 35%. Poi Ungheria (32%), Irlanda e Romania, entrambe al 28%. L’Italia, che al momento somministra in media poco più di 71 mila dosi di vaccino al giorno, dovrebbe salire a 295 mila per raggiungere l’obiettivo. Di questo passo, al contrario, il nostro Paese raggiungerebbe il target fissato da von der Leyen non prima dell’ottobre del 2023.
Percentuale di adulti vaccinati entro settembre al ritmo attuale:
- Malta 35%;
- Ungheria 32%;
- Irlanda 28%;
- Romania 28%;
- Polonia 27%;
- Danimarca 24%;
- Grecia 23%;
- Slovenia 22%;
- Finlandia 22%;
- Estonia 21%;
- Francia 21%;
- Cipro 20%;
- Lituania 20%;
- Svezia 19%;
- Portogallo 19%;
- Italia 18%;
- Spagna 18%;
- Germania 17%;
- Lussemburgo 16%;
- Austria 15%;
- Slovacchia 15%;
- Repubblica Ceca 14%;
- Belgio 13%;
- Croazia 9%;
- Lettonia 5%;
- Bulgaria 5%;
- Paesi Bassi 4%.
Si tratta di proiezioni, ma danno l’idea dello sforzo a cui è chiamata l’Unione europea se vuole davvero avvicinarsi all’obiettivo. Soprattutto alla luce dei recenti tagli alle forniture. Secondo von der Leyen, con AstraZeneca «il peggio è alle spalle». La presidente della Commissione chiarisce che quando Bruxelles avrà in mano i dati sulle vendite ai Paesi extra Ue «la richiameremo ai sui obblighi». E sulle prossime forniture di vaccini garantisce: «A febbraio ne arriveranno altre 33 milioni e a marzo 55 milioni.
Nel secondo trimestre saranno ancora di più: 300 milioni dalle tre aziende già autorizzate dall’Ema (Pfizer-BionTech, Moderna e AstraZeneca, ndr) e, se otterranno anche loro il via libera, altre 80 milioni di fiale da Johnson & Johnson e Curevac. Siamo sulla buona strada, alla fine avremo 2,3 miliardi di vaccini, quasi il triplo di quelli che ci servono». Il tema cruciale è capire se le aziende produttrici riusciranno davvero a tenere il passo, e gli Stati membri con loro.
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