Grillo ai suoi: «Compatti e leali a Conte». Nel 2014 definiva Draghi una «Mary Poppins un po’ suonata»

Il fondatore del M5s prova a dettare la linea. Ecco cosa diceva del governatore della Bce sette anni fa

Il “no” di Vito Crimi a un governo guidato da Mario Draghi trova la benedizione di Beppe Grillo. Il fondatore del M5s, secondo quanto apprende l’Adnkronos, ha detto ai suoi: «Leali a Conte, no al governo tecnico guidato da Draghi». Poche parole ma chiare che non lasciano spazio a interpretazioni, anche se sulla fiducia all’ex governatore della Bce il M5s rischia di spaccarsi. Senza i voti del Movimento, un governo a guida Draghi avrebbe bisogno di un sostegno dai banchi del centrodestra, e da Matteo Salvini in particolare che non l’ha escluso.


Cosa diceva Grillo di Draghi nel 2014

Di Draghi, Grillo aveva già parlato nel settembre 2014 dalle pagine del suo blog, quando definì l’allora numero uno della Bce «una Mary Poppins un po’ suonata che tira fuori dalla sua borsetta sempre le stesse ricette. Già in passato abbiamo visto come il taglio dei tassi non sia servito a ridare fiato all’economia, anzi paradossalmente l’ha affossata del tutto perché gli investitori vanno da chi fa fruttare i loro soldi». E ancora: «Cosa succederà quando scopriremo che l’ennesima aspirina del dottore Mario Draghi non sarà servita a far calare la febbre della crisi? La Bce ha tagliato i tassi allo 0,05 per cento, un nuovo minimo storico. Questo è il settimo taglio consecutivo. Qualcuno si è accorto degli altri sei? Hanno cambiato in meglio la nostra vita?», scriveva.


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