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Alexandra Geese dei Verdi tedeschi a Grillo: «Noi un modello? Il M5s non ha fatto niente per l’ambiente» – L’intervista

10 Febbraio 2021 - 17:14 Riccardo Liberatore
L'eurodeputata risponde al fondatore del Movimento, che aveva citato Die Grünen come esempio da seguire: «Siamo totalmente diversi». Ma non chiude la porta a nuovi fuoriusciti in Ue

Il Movimento 5 Stelle, in grande fibrillazione per le consultazioni con Mario Draghi, punta sull’ambientalismo come bussola per navigare in tempi incerti. Beppe Grillo ha ottenuto la creazione di un ministero per la Transizione ecologica. Ieri ha detto di aver ricevuto privatamente dal premier incaricato rassicurazioni rispetto agli investimenti green che intende fare. Sempre Grillo, in un’intervista a Il Foglio, aveva detto che i Cinque stelle dovranno seguire l’esempio dei Verdi tedeschi, Die Grünen. Peccato che non tutti i Verdi tedeschi siano d’accordo. A partire da Alexandra Geese, europarlamentare con un passato in Italia, che in un Tweet ha scritto: «I principi e valori dei Verdi tedeschi sono lontanissimi da tutto ciò che rappresenta Grillo. Stato di diritto, partecipazione vera, rifugiati, Europa – un abisso. Non credete al greenwashing».

Alexandra Geese, cosa vi divide dal M5s?

«Il loro è un modello completamente diverso dal nostro: noi abbiamo una democrazia che parte dalla base del partito, cosa che nel M5S non esiste. Ci basiamo completamente sui circoli locali e non su una piattaforma digitale: sono i circoli locali, dotati di uno statuto molto chiaro, che eleggono i delegati per i congressi dei partiti regionali e nazionali e il congresso è composto dai delegati eletti dalla basa in riunioni in presenza».

Perché parla di greenwashing?

«I Cinque stelle sono al governo da due anni e mezzo. Che cosa hanno fatto in termini di politica ambientale?»

Il vostro gruppo al Parlamento europeo però ha accolto diversi deputati fuoriusciti dal Movimento. Come mai?

«Perché hanno lasciato il Movimento! Poi è chiaro che molte delle persone che hanno iniziato con il M5s quando era o sembrava un movimento dal basso con chiare istanze ambientali, come la battaglia per l’acqua pubblica, erano sinceri ambientalisti. Io ho un grandissimo rispetto per gli attivisti e le attiviste dei primi anni del Movimento. Non ho davvero nulla da ridire rispetto a chi, 10 -11 anni fa, portava avanti queste battaglie».

Nel suo tweet ha fatto riferimento a Grillo. Perché?

«Grillo in passato ha fatto delle dichiarazioni che sono davvero lontanissime dai Verdi tedeschi. Penso all’incitamento alla violenza nei confronti di Laura Boldrini, una cosa per cui sarebbe stato espulso dal nostro partito. I Verdi tedeschi hanno sempre avuto una leadership duale. Non c’è una sola sede decisionale del partito che non sia composta metà da uomini e metà da donne. Inoltre, rispetto ai diritti umani e i rifugiati, il tipo di linguaggio utilizzato da Grillo in passato sarebbe impensabile da noi e chiunque lo condivida non potrebbe stare nel partito e neanche nel gruppo europeo».

Siete disponibili ad accogliere altri membri del M5s?

«Noi siamo sempre aperti a persone che condividono i nostri valori. Bisogna stabilire se è realmente il caso. Vedremo. Se ci sono persone tra i Cinque stelle che pensano che i valori in cui avevano creduto all’inizio non sono più attuali e decidono di uscire dal Movimento e di portare questa loro esperienza e il loro impegno in un altro partito sarebbe una scelta assolutamente rispettabile».

Intanto in Europa il M5s ha votato a favore del regolamento sul Recovery Fund, come la Lega. Anche su questo siete d’accordo? Il vostro è stato un sì con riserve?

«Il nostro è un sì convinto. Personalmente sono una grande sostenitrice del Recovery and Resiliance Facility, soprattutto visto che prevede investimenti massicci nell’economia verde e nel digitale. Ho avuto qualche riserva rispetto al mancato utilizzo delle risorse per fronteggiare la disuguaglianza di genere perché sappiamo che in questa crisi sono colpite soprattutto le donne. In Italia su circa 400 mila nuovi disoccupati il 70% sono donne, per esempio. Però stiamo mettendo la maggioranza di queste risorse pubbliche in settori dove lavorano quasi tutti uomini. Non ha senso. Vanno accompagnati da investimenti nel settore della cura per esempio, con misure ad hoc per far sì che le aziende che ricevono fondi pubblici si impegnino per far assumere più donne».

A proposito di diritti, sul caso di Navalny è stato scritto che la Germania è piuttosto restia ad applicare nuove sanzioni soprattutto per via del gasdotto NordStream 2. È così?

«Credo che ci possa essere un nesso tra questo e le mancate sanzioni. Bisogna inviare un segnale molto chiaro alla Russia. È scandaloso che la Germania stia ancora sostenendo NordStream 2. Noi Verdi siamo sempre stati contrari, sia per motivi ambientali sia per motivi geopolitici. Ora sarebbe il momento per sospendere questo progetto».

Tornando ai Cinque stelle: a suo avviso dovrebbero dare il loro sostegno a un Governo Draghi?

«È un peccato che il governo precedente non sia stato in grado di portare a termine il suo progetto e non nascondo che vedere un governo che va da Leu alla Lega è un po’ sorprendente. Il rischio è che sia molto difficile fare scelte valoriali precise con un governo a così larghe intese. Però al momento non vedo grandi alternative e credo che sia la scelta giusta per l’Italia a cui serve stabilità in questa fase».

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