Altra guerra a colpi di Tar sulla scuola. Il Tribunale amministrativo della Puglia ha sospeso l’ordinanza regionale con la quale il presidente Michele Emiliano aveva disposto la didattica digitale integrata al 100% per tutti gli alunni e gli studenti pugliesi fino al 5 marzo per contenere i contagi di Coronavirus. Il ricorso era stato presentato dal Codacons Lecce e da un gruppo di genitori di studenti. L’udienza collegiale è fissata al 17 marzo 2021. A seguito della decisione, Emiliano ha annunciato che adotterà «immediatamente» un’altra ordinanza, attraverso la quale verrà reintrodotto il diritto alla scelta della didattica integrata a distanza da parte delle famiglie che ne faranno richiesta. Il provvedimento, comunque, «rimuoverà il limite del 50% alla presenza contemporanea nelle classi».
Le motivazioni del Tar
La motivazione della sentenza, firmata dal presidente Orazio Ciliberti, fa riferimento alla giustificazione presentata dalla giunta. «Se fosse vero – scrive il Tar – che l’esigenza fondamentale è quella dichiarata di consentire la attuazione del piano vaccinale degli operatori scolastici, il provvedimento regionale dovrebbe avere una durata di efficacia molto più lunga». «Inoltre – si legge nel documento – dovrebbe essere prorogato o rinnovato per un periodo più lungo, la qual cosa non potrebbe che vanificare l’apporto didattico e formativo dell’anno scolastico 2020-2021 per alunni e studenti in Puglia, in violazione dei livelli essenziali di prestazione fissati dallo Stato mediante i provvedimenti governativi». Il riferimento è al Dpcm del 14 gennaio, nel quale il governo Conte II aveva stabilito che «il limite del 50% di didattica in presenza è una soglia al di sotto della quale deve ritenersi non sufficientemente assolto, né garantito, lo standard minimo dei servizi scolastici».
Lopalco: «Preoccupano le varianti»
Proprio in relazione alla durata dell’ordinanza, l’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco aveva detto che, a suo parere, «la didattica a distanza dovrebbe continuare fino all’inizio della primavera», perché «prevenire è meglio che curare. Abbiamo segnali molto preoccupanti di diffusione della variante inglese, che si diffonde molto velocemente proprio tra giovani e bambini».
Immagine di copertina: ANSA / Ufficio stampa Regione Puglia
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