Sanremo 2021, il Festival nato sotto una cattiva stella è riuscito a portare un po’ di luce – Il videocommento

Ama e Fiore sono riusciti in un’impresa difficilissima. Il monologo di Ibra e l’ultimo quadro di Achille Lauro ci ricordano i nostri limiti. La musica può e deve tornare a scorrere

Le luci dell’Ariston si sono spente. Non si fa in tempo a prendere la mano che il Festival di Sanremo è già finito. Ma quest’anno i cinque giorni sembrano essere volati. I vincitori della 71esima edizione del Festival sono stati i Maneskin con Zitti e buoni. Al secondo posto Francesca Michielin e Fedez, mentre al terzo posto si è classificato Ermal Meta. Un Festival nato sotto il segno del Coronavirus, e si spera che resti l’unico. Nella serata finale ci è piaciuto molto il monologo di Zlatan Ibrahimovic sul fallimento. Potrebbe sembrare retorico, ma non è così, soprattutto dopo che su quel palco si sono sentite cose un po’ scollate dalla realtà. Bene anche Achille Lauro, che nell’ultima puntata ha portato uno splendido quadro, forse il migliore delle cinque serate.


E che dire di Amadeus e Fiorello? Questo Festival non è nato sotto una buona stella, e certe cose, magari, non ci sono piaciute. Ama e Fiore sono però riusciti nella difficilissima impresa di portare a termine questo Sanremo, malgrado tutto. E non è poco, anzi. E infine la musica. La musica non è finita e deve ancora ricominciare a scorrere: nei locali, nelle balere, nelle discoteche, in piazza, per strada, ovunque. Tutti gli artisti, nessuno escluso, quest’anno hanno dato una grande prova di come sia possibile farlo. Lo è, nelle condizioni giuste e con i dovuti controlli. Anche perché questa condizione che stiamo vivendo «non sarà per sempre».


Grafiche e video editing: Vincenzo Monaco

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