Coronavirus e Dad, ecco come richiedere il bonus babysitter

Il governo Draghi ha previsto aiuti anche per i lavoratori non dipendenti che hanno minori di 14 anni a carico. Ecco chi può richiedere il voucher

Con la nuova ondata di chiusure imposte dai numeri dell’epidemia di Covid-19, i genitori con figli a carico si sono trovati a fare i conti con le difficoltà derivanti dalla Dad, la didattica a distanza. Il governo Draghi ha stabilito la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nelle zone rosse – e non solo – e nel Dl 13 marzo 2021 sono stati stanziati ulteriori aiuti per le famiglie. Una parte dei 290 milioni totali è stata destinata al bonus babysitter, che permetterà ad alcune categorie di persone di richiedere un aiuto economico per poter badare ai minori mentre si è al lavoro.


A chi spetta richiederlo

A differenza del congedo parentale – destinato ai dipendenti pubblici e privati -, il bonus babysitter si rivolge a diverse categorie di lavoratori. Nello specifico, possono farne richiesta:


  • I lavoratori autonomi;
  • I lavoratori iscritti alla gestione separata Inps;
  • Il personale di sicurezzadifesa e soccorso pubblico, impiegato nei settori legati all’emergenza Covid-19;
  • i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, quali:
    • medici;
    • infermieri;
    • operatori sociosanitari;
    • tecnici di radiologia medica;
    • tecnici di laboratorio biomedico.

Come funziona

Il bonus – o voucher – è incompatibile col bonus asilo nido e con il congedo parentale (non è possibile fare domanda, cioè, se l’altro genitore è in congedo). Può essere richiesto dai genitori di minori conviventi under 14 appartenenti a queste categorie di lavoratori per tutta la durata del periodo di didattica a distanza. Hanno diritto al supporto in denaro anche i genitori con figli che hanno contratto il Covid-19 (per tutta la durata della malattia), oppure con figli sottoposti a quarantena. Anche in questo caso, il bonus vale per tutta la durata dell’isolamento.

A quanto ammonta il bonus

Si possono richiedere fino a 100 euro a settimana tramite “Libretto famiglia” o direttamente al richiedente per iscrizione a centri e servizi per l’infanzia, proprio come per il bonus previsto lo scorso anno nel Cura Italia del governo Conte II.

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