Sileri: «Non fermeremo AstraZeneca, ma l’Ema ci dica quale età è più a rischio: finora rari casi in donne giovani»

Secondo il sottosegretario alla Salute i primi effetti delle campagna vaccinale si vedranno a fine aprile

Questa settimana l’Olanda ha deciso di sospendere la somministrazione di AstraZeneca. Una decisione che secondo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, non deve preoccupare. D’altro canto però il sospetto che sia necessario ribadire con più chiarezza quali siano i limiti del vaccino sviluppato a Oxford lo ha anche Sileri, che in un’intervista al La Stampa si augura che quanto prima: «l’Ema si dovrà pronunciare nuovamente per introdurre un limite di età». Non per uno stop stavolta, un’ipotesi che il sottosegretario tende a escludere in futuro anche per l’Italia. Ma la speranza è che almeno l’agenzia per il farmaco europeo chiarisca i limiti di somministrazione innanzitutto su base anagrafica: «Individuata la fascia d’età, con un rischio maggiore di trombosi, si mette un limite per la somministrazione o un’avvertenza che preveda un monitoraggio di chi viene vaccinato».


A preoccupare di nuovo è il recente caso di una 32enne di Genova, ricoverata dopo aver ricevuto una dose di AstraZeneca. Per Sileri è prematuro parlare di un nesso causa-effetto sul vaso dell’insegnante genovese, ma alcuni elementi finora si sono dimostrati costanti nei rari casi di trombosi emersi tra chi ha ricevuto il vaccino di AstraZeneca. Nella vicenda di Genova: «si tratta di una donna giovane e questa complicanza della trombosi, nei rari casi in cui si è manifestata, è stata notata soprattutto nel genere femminile e in una fascia d’età bassa».


Secondo il sottosegretario se la complicanza è riconosciuta in tempo è «facilmente trattabile». A livello epidemiologico invece, l’Italia si trova al picco della terza ondata e solo a fine aprile vedremo «i primi effetti delle vaccinazioni. I reparti degli ospedali torneranno ad avere ossigeno. In alcune aree del Paese i numeri già iniziano a scendere». Come promesso da Figliuolo, anche Sileri ribadisce che a fine aprile l’Italia arriverà a somministrare 500 mila dosi al giorno: «Sarà la cura decisiva». Intanto, sul fronte politico, Matteo Salvini e la Lega spingono per delle riaperture dopo Pasqua. Ma Sileri frena: «Non possono esserci adesso perché i numeri non lo consentono. Rt deve scendere sotto l’1, altrimenti rischiamo di dover richiudere subito dopo».

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