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Figliuolo torna alla carica: «A maggio una potenza di fuoco: useremo più di 500 mila dosi al giorno. Possibili vaccinazioni parallele tra giovani e anziani»

15 Aprile 2021 - 10:18 Fabio Giuffrida
Il commissario straordinario per l'emergenza Covid sembra avere le idee chiare: vaccinazione a tappeto, massima priorità agli anziani e poi al via le vaccinazioni "parallele" anche ai 30-59enni, senza aspettare ancora

«Dobbiamo uscire da questa situazione. Anche ieri 469 morti (per Covid, ndr). Dobbiamo venirne fuori. L’età media delle vittime è 80 anni ma ora sta scendendo a 65. Bisogna fare in fretta. Ecco qual è lo spirito dell’ordinanza con cui abbiamo imposto la priorità agli anziani, checché ne dica qualche presidente di Regione. Dobbiamo proteggere i più esposti. Se non facessimo di tutto per riuscirci saremmo dei criminali», queste le parole del commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Francesco Paolo Figliuolo in un’intervista al quotidiano La Stampa. Figliuolo – che si presenta sempre con mimetica, maglietta verde e anfibi – sa bene che la vera sfida è garantire al nostro Paese un numero di dosi sufficienti ma soprattutto lo scoglio più grande, adesso, sembra essere quello di superare lo scetticismo dilagante sul vaccino AstraZeneca anche a causa del tira e molla delle autorità sanitarie.

17 milioni di dosi a maggio: «Una potenza di fuoco»

«Riusciremo a centrare l’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno – osserva Figliuolo che oggi è in Piemonte (prima a Moncalieri, poi ad Alba e infine a Novara – In questo trimestre l’Europa avrà 50 milioni di dosi in più di Pfizer, che per l’Italia significa quasi 7 milioni. Circa 670 mila conto di averle entro fine mese, altri 2 milioni e 150 mila a maggio e le restanti 4 milioni a giugno. È un carico che ci permette di tamponare la situazione e le limitazioni sugli altri vaccini e che ci consentirà di avere 17 milioni di dosi a maggio, una potenza di fuoco superiore alle 500 mila somministrazioni al giorno».

Prima gli anziani, poi i giovani

La priorità resta quella di vaccinare le persone più esposte al virus, gli anziani, vittime preferite da questo virus. «Dobbiamo esaurire gli over 80 e andare rapidi sugli over 70 – continua Figliuolo – ci sono sei regioni che in due o tre giorni chiuderanno il conto con la prima dose per gli ottantenni. Altre, come il Piemonte, seguiranno subito dopo, in cinque o sei giorni». Superata questa delicata fase, si potrà procedere con la vaccinazione di massa, estendendo le dosi anche ai meno esposti, dunque ai giovani.

Vaccinazioni in azienda, spazio anche ai 30-59enni

«Dal 10-15 maggio possiamo partire con le vaccinazioni in azienda – conclude il commissario per l’emergenza Covid – Si andrà in parallelo multiplo. Ora ne parlerò con il premier e con la comunità scientifica. Possiamo anche decidere di vaccinare in contemporanea la fascia 30-59 anni. Possiamo pensare di farli tutti insieme, ovviamente dando sempre la priorità a chi è più anziano ma anche valutando le mansioni che ciascuno ricopre o la sua esposizione al rischio».

Foto in copertina: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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