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L’Ue vira sempre più su Pfizer: all’Italia 7 milioni di dosi in anticipo. L’indiscrezione: AstraZeneca e J&J rischiano il ritiro dal mercato

15 Aprile 2021 - 11:57 Maria Pia Mazza
Mentre l'Ue è alla ricerca di un «partner affidabile» per la produzione industriale europea, l'Ema continua a investigare sul meccanismo del vettore virale

In attesa del parere dell’Ema e dopo lo stop precauzionale dell’Fda del vaccino Johnson & Johnson per rarissimi casi di eventi avversi di tipo trombolitico, la Commissione europea ha deciso di virare sui preparati  Pfizer-BioNTech. Per non rallentare la campagna di vaccinazione anti-Covid europea, infatti, l’Ue è riuscita a formalizzare un contratto che prevede «la consegna di 1,8 miliardi di dosi Pfizer nel periodo dal 2021 al 2023, e comporterà che non solo la produzione dei vaccini, ma anche di tutti i componenti essenziali, avrà sede nell’Ue», come spiegato dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen

50 milioni di dosi del farmaco verranno consegnate entro la fine di giugno, per poi venire ripartite tra i vari Stati membri. Di queste, 7 milioni arriveranno in Italia, andando a colmare i rallentamenti creati sia dal caos AstraZeneca, sia dal blocco temporaneo di J&J. Quest’ultimo, qualora dovesse ricevere il nulla osta dall’Ema, verrebbe comunque indicato per la copertura vaccinale della popolazione over 60, come preannunciato dal sottosegretario Pier Paolo Sileri in mattinata. 

La ricerca del «partner affidabile» per la produzione europea

L’Unione Europea, intanto, continua la ricerca di un «partner affidabile» per la messa in produzione industriale dei vaccini nei singoli Stati, anche per far fronte alla potenziale necessità di dosi per i richiami e per fronteggiare le possibili varianti del virus. In tal senso, Pfizer-BioNTech sembra essere il prediletto, anche se «tutte le opzioni restano aperte», come precisato ieri da Bruxelles. 

Il rischio del blocco europeo dei vaccini anti-Covid a vettore virale

In parallelo, qualora gli scienziati dovessero individuare nel meccanismo del vettore virale (che regola il funzionamento sia di AstraZeneca, sia di J&J) il potenziale fattore scatenante dei rarissimi eventi di tipo trombolitico, il pericolo potrebbe essere quello che i due vaccini vengano banditi in toto dalla campagna vaccinale europea, così come peraltro già accaduto in Danimarca con il preparato AstraZeneca. Di conseguenza, i preparati basati sul meccanismo dell’RNA messaggero, come Pfizer e Moderna, avrebbero la meglio. Tuttavia si attendono ancora i risultati «degli studi che verranno condotti nelle prossime settimane per avere definizione più precisa dell’incidenza dei casi tra vaccinati e non», fanno sapere dall’Ema.

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