Omicidio George Floyd, verdetto durissimo: l’ex poliziotto condannato per tutte le accuse

Dopo due giorni di camera di consiglio, la giuria ha raggiunto un verdetto di totale colpevolezza per l’ex poliziotto che soffocò il 46enne di Minneapolis. Biden: «Un passo avanti contro il razzismo sistemico»

L’ex poliziotto Derek Chauvin è stato ritenuto colpevole per tutti i tre capi d’accusa per cui era imputato per la morte di George Floyd: omicidio colposo, omicidio di secondo grado preterintenzionale e omicidio di terzo grado. Il verdetto della giuria, metà bianca metà afroamericana, arriva dopo due giorni di camera di consiglio, mentre da ore, in tutto il Paese, migliaia di persone con i cartelli del movimento Black lives matter si sono radunate per accogliere la sentenza del tribunale di Minneapolis. Diversi governatori avevano schierato la Guardia nazionale nelle città, temendo scontri e rivolte a livello nazionale se la sentenza non fosse stata considerata esemplare. Timori scemati con l’arrivo del verdetto, accolto fuori dal tribunale di Minneapolis e in diverse altre città con applausi e urla di gioia.


La telefonata di Biden alla famiglia di George Floyd

La tensione in attesa del verdetto è stata altissima, al punto da spingere il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a un intervento inusuale nel quale ha parlato di «prove schiaccianti» emerse nel corso del processo. Le parole di Biden sono arrivate mentre i giurati erano ancora blindati nell’hotel di Minneapolis per il secondo giorno di camera di consiglio. «Prego per un verdetto che sia un giusto verdetto», aveva detto Biden, che ha provato a stemperare il clima tesissimo nel Paese invitando alla calma manifestanti e attivisti della comunità afroamericana. «Anche la famiglia Floyd chiede pace e tranquillità» qualsiasi sia il verdetto, aveva detto il presidente dopo aver telefonata ai famigliari del 46enne ucciso il 25 maggio 2020.


Il presidente Usa: «Ai figli di George dobbiamo dire: ‘Papà ha cambiato il mondo’»

Dopo il verdetto, Biden ha commentato in diretta tv: «Oggi abbiamo compiuto un passo avanti contro il razzismo sistemico che è una macchia per l’anima del nostro Paese. Questo deve essere un momento di vero cambiamento. George Floyd ha implorato ‘non posso respirare, non posso respirare’. Non possiamo lasciare che queste parole muoiano con lui. Ai figli di George dobbiamo dire: ‘Papà ha cambiato il mondo’». Sulla sentenza è intervenuto anche l’ex presidente Barack Obama, che con la moglie Michelle ha commentato: «La giuria ha fatto la cosa giusta. Ma per avere una vera giustizia non basta un singolo verdetto, non ci possiamo fermare ora».

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