In Veneto 935 casi e 17 morti. Zaia: «Le accuse di Crisanti sui test rapidi? Noi seguiamo quel che dicono i tecnici»

Il governatore del Veneto Luca Zaia supplica i 60enni (ma anche gli 80enni) a vaccinarsi il prima possibile. Poi tuona: «Ora bisogna fare attenzione, qualche assembramento da Spritz si vede ancora in giro»

Sono 935 i positivi al Covid in Veneto nelle ultime 24 ore (ieri 963) a fronte di 36.041 tamponi effettuati. Si tratta del 2,59 per cento. Gli attualmente positivi allo stato attuale sono 22.255. Le vittime, invece, sono 17 nell’ultima giornata (ieri 18) per un totale di 11.316 decessi: «Siamo l’ottava regione d’Italia per mortalità ma siamo quella con meno morti tra le più colpite» ha detto il governatore Luca Zaia presente in conferenza stampa. Poi, sull’inchiesta che vede lo scienziato Andrea Crisanti indagato per diffamazione (per aver criticato l’uso dei test rapidi da parte della Regione), ha dichiarato: «Abbiamo aderito alle indicazioni dei tecnici, punto. Se avessimo immaginato di fare solo i molecolari, avremmo lasciato a piede libero i due terzi dei positivi. È un cane che si mangia la coda».


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L’appello del governatore Luca Zaia

I ricoverati, intanto, calano di 30 unità (in tutto sono 1.478) mentre in terapia intensiva si trovano ancora 203 pazienti (-4 nell’ultima giornata). I dimessi sono 20.385. «Spero che adesso non si abbassi la guardia. Bisogna fare attenzione, qualche assembramento da Spritz si vede ancora in giro», ha tuonato il governatore del Veneto.


«Faccio appello, di cuore, a vaccinarsi – ha concluso – a chi ha più di 60 anni ma anche gli 80enni. Sappiate che abbiamo ancora posti nelle agende, abbiamo 64mila posti liberi. Anche per domani ci sono ancora posti liberi. Prima chiudiamo queste categorie, prima apriamo quella dei 50enni. L’obiettivo è portare i 40enni a essere vaccinati prima dell’estate».

Foto in copertina: ANSA/PAOLO BALANZA

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