L’allarme arriva dalla Polizia postale. Secondo l’ultimo report, nel 2020 i reati commessi in rete che hanno avuto come vittime minorenni sono aumentati del 77%. Un numero dietro a cui ci sono pedopornografia, adescamento online, cyberbullismo, revenge porn e truffe. A spiegarlo è anche Nunzia Ciardi, direttrice della Polizia postale: «Il bilancio della pandemia non è positivo: bambini sempre più piccoli sono vittime di varie forme di aggressione online tra cui l’adescamento su social network e app di gioco, adolescenti sempre più giovani si macchiano di reati di pedopornografia».
E tutto è cominciato con il Coronavirus. Le scuole chiuse, lo sport bloccato, gli assembramenti vietati hanno portato milioni di minori a passare molte più ore da soli, davanti agli schermi di pc, smartphone e tablet. «I bambini – spiega ancora Ciardi – hanno subito uno stravolgimento del loro mondo: sono stati tutti obbligati ad avvicinarsi alle nuove tecnologie per poter seguire l’attività scolastica, mantenere i rapporti con i compagni, poter sentire vicini i nonni».
I reati aumentati durante la pandemia
Le percentuali più alte tra i reati in rete aumentati durante il 2020 riguardano la circolazione di materiale pedopornografico. I casi trattati dalla Polizia postale sono stati maggiori del 132% rispetto al 2019, mentre le persone indagate sono state il 90% in più. E nel 2021 il trend è rimasto uguale. Nel primo quadrimestre il numero di casi trattati per reati connessi alla pedopornografia online è cresciuto del 70%. E l’aumento dei casi si registra soprattutto per i più piccoli: sempre nel primo quadrimestre del 2021, la Polizia postale ha trattato 52 casi di bambini fino a 9 anni adescati online. In tutto l’anno precedente sono stati 41.
Nel 2020 le denunce di cyberbullismo sono aumentate del 96%. Nei primi 4 mesi del 2021 sono state 77 le denunce che riguardano bambini sotto i 13 anni. Nello stesso periodo del 2020 si erano fermate a 34. Non in tutti i reati, però, sono coinvolti anche gli adulti. Negli ultimi 5 anni il numero di minorenni denunciati per aver commesso reati online è cresciuto del 213%. Sono soprattutto adolescenti coinvolti in traffico di immagini sessuali, che riguardino ex partner o altri minori. Negli ultimi 5 anni l’età media dei ragazzi accusati di reati gravi come la pedopornografia è passata dai 16 ai 15 anni. Nel 91% dei casi si tratta di maschi.
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