Pippo Baudo su Fedez: «Se avessi condotto io avrei spento le telecamere sul suo discorso. Ha esagerato e querelarlo gli fa solo pubblicità»

Il padre nobile dei conduttori Rai: «Non si può usare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata perché si ripercuote sulla società in modo divisivo»

«Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era la sua». A una settimana dal concertone del Primo Maggio, la querelle tra il rapper e la Rai non si è ancora placata. Ma oggi, a commentare la vicenda, è il padre nobile dei presentatori della tv di Stato, Pippo Baudo. E Baudo non riserva parole generose verso il rapper, anzi. «Se avessi condotto io il concertone avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso». «Gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata – ha proseguito Baudo in un’intervista all’Adnkronos -. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo».


«Certo – osserva ancora – a sbagliare è stata anche la Rai. Ormai è troppo tardi per querelarlo, perché equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità». E tra gli errori di “mamma Rai”, a detta del presentatore, «c’è stato anche quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione». E ancora: «Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto (Viale Mazzini ha sempre negato di aver chiesto il testo, testo che invece avrebbe preteso iCompany, la società che ha organizzatol’evento, ndA): se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare».


«Il Ddl Zan? Un inutile raddoppio, la complicazione delle cose semplici»

Ma cosa pensa Pippo Baudo del Ddl Zan? «È la complicazione delle cose semplici – spiega -. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere». «Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose – prosegue -. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo».

Nello specifico, «quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali”». Insomma, per Pippo Baudo «la legge Zan è un raddoppio».

Foto in copertina: ANSA/RICCARDO DALLE LUCHE

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