Giovanni Malagò rieletto presidente del Coni. L’amarezza di Antonella Bellutti: «Il gender gap è la gara ancora da vincere nello sport italiano»

Il presidente uscente ha vinto con 55 voti. Bellutti: «Il Gender gap è l’unica gara ancora da vincere nello sport»

Giovanni Malagò è stato rieletto presidente del Coni. Oggi, 13 maggio, il nome di Malagò ha prevalso sugli altri candidati durante il Consiglio Nazionale Elettivo in corso a Milano. In corsa c’erano anche Antonella Bellutti (già intervistata da Open), ex ciclista due volte medaglia d’oro olimpica, e Renato di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana dal 2005 al 2021. Malagò ha ricevuto 55 voti, contro i 13 voti a Di Rocco e 1 solo a Belluti, con una scheda bianca e una scheda nulla. Il presidente del Cne, Franco Carraro, ha dichiarato: «Gli faccio i migliori auguri e ringrazio Di Rocco e Belluti per il contributo che hanno dato. Non solo sono persone di sport, ma è stata una competizione civile e corretta». «Sarà il mio terzo mandato, sarà anche l’ultimo», ha annunciato Malagò. «Non mi risparmierò nel mio ruolo. A chi ha votato per Di Rocco e Bellutti dico che cercherò di fare il possibile per raccontargli che insieme si può scrivere una nuova pagina di storia dello sport italiano e del Coni e arrivare a un traguardo, essere più prestigiosi, forti e credibili in questi momenti di tempesta».


Bellutti: «Il Gender gap è l’unica gara ancora da vincere»

Prima dell’esito del voto, Bellutti aveva lamentato l’assenza di rappresentanza femminile ai vertici sportivi. «Il gender gap è l’unica vera gara che lo sport deve ancora vincere», ha dichiarato. «Sono qui perché molte persone mi hanno convinto a farlo, perché non si sentono rappresentate. Sono stata definita inesperta, sebbene io abbia tutti e tre requisiti per candidarsi, oltre ad esperienze nel mondo sportivo. Mi sono chiesta se fosse stato lo stesso se fossi stata un uomo e se la sono fatta tutti quelli che hanno letto i numeri di chi ha avuto posti al vertice sport italiano».


Immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI

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