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I numeri in chiaro, Laurenti: «Bene il vaccino ai giovani in discoteca. Immunizzandoli ora avremo una scuola sicura a settembre» – Il video

27 Maggio 2021 - 20:27 Davide Gangale
La professoressa di Igiene all’Università Cattolica di Roma apre all'idea avanzata dagli operatori del settore, che il Cts adesso sarà chiamato a valutare

«Mentre continuiamo a vaccinare i fragili e gli anziani, con l’obiettivo di coprire queste fasce della popolazione il più rapidamente possibile, in Lazio e Lombardia vediamo entrare in lista i giovani. Diventa quindi fondamentale portare avanti la campagna su entrambi i fronti, coinvolgendo attivamente i medici di famiglia per recuperare la quota di over 60 che ancora non si sono vaccinati». Ne è convinta Patrizia Laurenti, professoressa d’Igiene all’Università Cattolica di Roma, che apre con entusiasmo all’idea avanzata dai gestori delle discoteche: contribuire attivamente alla somministrazione delle dosi trasformando i locali più duramente colpiti dalle restrizioni anti-Covid in hub destinati in primo luogo ai ragazzi.

Il protocollo proposto al commissario Francesco Paolo Figliuolo dal settore dell’intrattenimento notturno, che in questo modo cerca anche uno spiraglio per poter riprendere gradualmente a lavorare, verrà valutato nei prossimi giorni dal Cts e dalle Regioni. Sulle riaperture si deciderà anche in base all’esito dei due eventi di prova che si terranno probabilmente il 12 giugno al ‘Praja’ di Gallipoli e al ‘Fabrique’ di Milano. Le regole? Tampone nelle 36 ore precedenti l’ingresso in discoteca, biglietti limitati, acquistabili solo online e sbloccati solo dopo l’esito del test, nuovo tampone sei giorni dopo.

Ma per Laurenti la proposta di vaccinare i giovani anche all’interno dei locali è ottima: «Ne penso tutto il bene del mondo, perché bisogna ampliare la platea. I giovani sono coloro che contribuiscono a mantenere elevata la circolazione del virus e i mesi di giugno, luglio e agosto sono il periodo migliore per proteggerli in vista della ripresa della scuola a settembre. Vaccinare i ragazzi è uno dei primi strumenti perché la scuola possa riprendere in sicurezza e queste iniziative innovative, che vanno a prendere i ragazzi là dove si aggregano, sono benvenute».

«Tendenza alla diminuzione dei nuovi casi»

Venerdì, del resto, l’Ema dovrà decidere se autorizzare le vaccinazioni anche nella fascia 12-15 anni. E per Laurenti «possiamo aspettarci una decisione positiva, perché già conosciamo alcuni dati preliminari presentati dalle case farmaceutiche alle autorità regolatorie, in termini di efficacia e sicurezza dei diversi preparati. Storicamente in Occidente vacciniamo i bambini e persino i neonati al terzo mese di vita, perché adesso dovremmo aver paura di vaccinare i 15enni?».

Dal bollettino quotidiano del ministero della Salute arrivano ulteriori segnali di ottimismo: «Su base settimanale si conferma una tendenza alla diminuzione dei nuovi casi di contagio di circa 2 mila unità, così come si conferma il decremento dei ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva». Ma per il futuro, avverte Laurenti, non bisognerà cedere alla tentazione di interrompere il monitoraggio: «Dobbiamo continuare a osservare attentamente i dati e non appena possibile bisogna riprendere il contact tracing. Ricordo sempre che l’anno scorso fu di fine luglio la chiara tendenza all’incremento della curva. Curva che per tutto il mese di agosto ebbe modo di fare suo lavoro finendo per determinare la drammatica seconda ondata esplosa tra ottobre e novembre».

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