Chi è e chi è stato Beppe Signori, graziato dalla Figc dopo 10 anni di accuse sul calcioscommesse

Il nono capocannoniere di sempre della Serie A può finalmente tornare nel mondo del calcio. Nel 2001, poco prima dell’arresto, aveva ottenuto il patentino da allenatore. E chissà che il suo ritorno non passi per una panchina

Ci sono voluti dieci anni di udienze per dimostrare la sua estraneità al calcioscommesse, ma ora Beppe Signori è stato riabilitato dal presidente della Federcalcio, Gabriele Gavina. Per l’ex giocatore di Lazio e Bologna è arrivato anche il tanto atteso giudizio della giustizia sportiva. Il verdetto? Non ha venduto partite. Il primo giugno del 2011, il nono capocannoniere di sempre nella storia Serie A, viene arrestato e posto agli arresti domiciliari – ritirati dopo due settimane – nell’ambito di un’inchiesta sul calcio scommesse. La Federcalcio gli dà il benservito, radiandolo dall’organizzazione. Secondo le prime indagini, ci sarebbe una fantomatica società con sede a Singapore a gestire il giro degli affari delle partite truccate. A tirare i fili ci sarebbero tra gli altri proprio Signori. L’ex calciatore si difende, ma nessuno gli crede.


Il processo

Nell’estate del 2015 l’ex calciatore viene rinviato a giudizio. Il 23 febbraio 2021 arriva la prima assoluzione, a Piacenza in primo grado, in uno dei filoni secondari dell’inchiesta, perché «il fatto non sussiste» circa la gara Piacenza-Padova del 2 ottobre 2010. Il 30 marzo il tribunale di Modena, ancora in primo grado, dice che «il fatto non sussiste», riguardo all’accusa di combine in Modena-Sassuolo e Modena-Siena del 2011. Il castello accusatorio si sgonfia, la stessa pubblica accusa non presenta appello. Finisce così l’incubo per Signori, rimasto coinvolto in un serie di aggiri e di manipolazioni che l’hanno portato fuori dal mondo del calcio per un decennio.


«Finalmente, Beppe», scrive il Bologna calcio su Twitter. Squadra di cui Signori fu una bandiera tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000. Signori, 53 anni, poco prima dell’arresto, aveva ottenuto il patentino da allenatore e chissà se, nonostante questi dieci anni persi, il calcio non voglia restituire al tre volte capocannoniere con la Lazio, e vicecampione del mondo nel 1994, quello che che gli ha tolto in questi ultimi anni.

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