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Stato di emergenza fino a dicembre, Salvini mette in guardia Draghi: «Non lo proroghiamo: diamo un bel messaggio»

Palazzo Chigi non esclude di portare a fine anno la nuova scadenza dello stato di emergenza. Ma Salvini dice no

Lo stato di emergenza in scadenza il 31 luglio verrà prorogato. Forse addirittura di sei mesi, ovvero fino al 31 dicembre. il presidente del Consiglio Mario Draghi è orientato a mantenerlo. Smentendo il suo ministro della Salute Roberto Speranza, che aveva detto di augurarsi la sua fine a luglio «per dare un segnale positivo al Paese». A raccontare l’intenzione di Palazzo Chigi è oggi la Repubblica, che spiega come Draghi stia lavorando a una proroga da formalizzare prima del 31 luglio, mentre la data del 31 dicembre come successiva scadenza è ancora provvisoria. Il quotidiano spiega che con l’estate non si chiuderà la stagione dei Dpcm e delle strutture straordinarie dedicate all’emergenza Coronavirus. In questo modo sarà salvo anche l’incarico del commissario straordinario, il generale Francesco Paolo Figliuolo, per il quale si stava ipotizzando una soluzione normativa ad hoc. E il Comitato Tecnico Scientifico resterà al suo posto. Così come le misure anti-contagio, in primo luogo le mascherine. Le regole e l’obbligo di indossarle potrebbe comunque cambiare in senso meno restrittivo se i dati confermeranno il declino dell’epidemia. Ma intanto Matteo Salvini dice no alla proroga.

La proroga dello stato d’emergenza e il no di Salvini

Il quotidiano aggiunge che alla presidenza del Consiglio non considerano chiusa la questione dell’emergenza. In primo luogo perché la campagna vaccinale, che ha avuto un’accelerazione in queste settimane, non ha ancora raggiunto l’obiettivo dell’immunità di gregge, prevista per la seconda metà di settembre. In più c’è il problema di AstraZeneca e la decisione di andare verso la vaccinazione eterologa (ovvero con una seconda dose diversa di siero rispetto a Vaxzevria). Se è vero, come ha detto oggi il membro del Cts Sergio Abrignani, che così ci risparmieremo 15 trombosi, la partita del richiamo rischia comunque di creare rallentamenti al piano di Figliuolo. Infine c’è l’incognita della variante Delta, che preoccupa perché in Gran Bretagna sta provocando un aumento dei contagi malgrado l’alta copertura vaccinale.

Anche il Messaggero conferma l’intenzione da parte del governo di prorogare fino al 31 dicembre lo stato di emergenza, aggiungendo anche un virgolettato attribuito a “fonti autorevoli” vicine al premier: «Verrà prolungato perché l’emergenza sanitaria a luglio non sarà finita, come è evidente. E perché non sarà conclusa neppure la fase più intensa della campagna vaccinale. In più, ci sarà da affrontare la situazione che seguirà alle vacanze estive e garantire una ripartenza ordinata e sicura a settembre-ottobre. Insomma, abbiamo davanti mesi complicati. Senza contare il rischio-varianti…».

Ma a dire no alla proroga dello stato di emergenza è Matteo Salvini. “Siamo al 95% di copertura vaccinale per gli over 80, i fragili sono tutti al riparo, dai 60 anni in su sono rimasti 3 milioni di italiani scoperti. Io sono per la libera scelta”. Sui ragazzi “occorrono cautele prima di somministrazioni di massa, e open day”, dice il segretario della Lega durante un forum dell’Ansa. Sulla proroga dello stato di emergenza “non abbiamo ancora parlato con Draghi, ma a mio avviso non ci sono i presupposti per trascinare lo stato di emergenza. Credo sarebbe un bel messaggio, come dire il peggio è passato”.

Cos’è lo stato di emergenza

Lo stato di emergenza viene attivato di solito al verificarsi o nell’imminenza di eventi eccezionali, come terremoti od alluvioni. Serve ad avere i pieni poteri per agire con urgenza per proteggere i cittadini. In base all’articolo 24 del decreto legislativo 1/2018 viene deliberato dal consiglio dei ministri su proposta del presidente del consiglio e d’intesa con le regioni interessate. La Stampa spiega oggi che secondo il codice della Protezione Civile (decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018), alla scadenza «subentrano le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti». Quindi senza la proroga entro il 31 luglio Regioni e Comuni riacquisirebbero la normale autonomia nella gestione del proprio territorio.

Il quotidiano ipotizza che in caso di mancata proroga per procrastinare le disposizioni sul distanziamento sociale e sull’uso dei dispositivi di protezione individuale potrebbero bastare le ordinanze del ministro della Salute. Ma all’interno del “pacchetto” di norme ci sono anche le corsie preferenziali per gli acquisti della pubblica amministrazione e lo smart working semplificato. Che finora ha consentito ai datori di lavoro del settore privato l’applicazione del lavoro agile senza accordi individuali con il lavoratore o collettivi con i sindacati.

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