Colpo di scena nel Regno Unito, l’ex speaker della Camera John Bercow lascia i conservatori e sceglie i laburisti

Dure le critiche nei confronti del partito di Boris Johnson che l’ex speaker della Camera dei Comuni ha definito «reazionario, populista, nazionalista e alle volte anche xenofobo»

Celebre per il suo «Order!» urlato per richiamare all’ordine nella Camera dei Comuni, l’ex speaker John Bercow, deputato conservatore, dice addio ai Tory per unirsi ai laburisti. Dopo 17 anni di militanza, se ne va lanciando un durissimo attacco al premier Boris Johnson e al suo ormai ex partito che definisce «reazionario, populista, nazionalista e alle volte anche xenofobo». In un’intervista all’Observer, Bercow – che nel 2019 ha lasciato la carica di presidente della Camera dei Comuni dopo 10 anni, venendo sostituito da Lindsay Hoyle – spiega di essersi iscritto al partito laburista qualche settimana fa. «Io sono motivato dal loro sostegno all’eguaglianza, alla giustizia sociale e all’internazionalismo. È il marchio del Labour – dice l’ex speaker della Camera -. Sono giunto alla conclusione che questo governo dev’essere sostituito. La realtà è che il partito laburista è il solo a poter ottenere quel risultato. Non ci sono altre opzioni credibili».


Le critiche che Bercow muove nei confronti di Johnson sono pungenti. «Non ha alcun interesse per coloro che sono meno privilegiati di lui. È un attivista di successo, ma un pessimo governatore». Bercow descrive anche come «assolutamente vergognosa» la decisione del governo di tagliare gli aiuti internazionali. «Non credo che abbia alcuna visione di una società più equa, alcuna sete di mobilità sociale o alcuna passione per migliorare la sorte delle persone meno fortunate di lui. Penso che sempre più persone siano stufe di bugie, stufe di slogan vuoti».


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