I due minorenni che portano in tribunale i genitori No Vax perché vogliono vaccinarsi

Succede in Toscana: il padre e la madre hanno negato la firma del modulo di consenso informato. Ma il tribunale molto probabilmente darà ragione ai ragazzi

Ci sono due minorenni in Toscana che portano in tribunale i genitori No Vax perché vogliono vaccinarsi. La storia l’ha raccontata il presidente degli avvocati matrimonialisti toscani Gianni Baldini a La Nazione. Si tratta di un 17enne di Firenze a cui il padre e la madre hanno negato la firma del modulo di consenso informato perché contrari al vaccino E di un altro minorenne di Arezzo: in uno dei due casi i genitori stanno per divorziare, nell’altro non sono sposati. Di regola la scelta di vaccinare un minore deve ricevere il consenso di entrambi i genitori, sia per i coniugati che per i divorziati o i conviventi. Ma si sono verificati anche casi in cui i genitori si sono opposti al test del tampone.


Cosa succede in caso di contenzioso

E anche all’epoca della legge Lorenzin spesso la vaccinazione è finita in tribunale per dissidi tra i due genitori. Ma in quel caso il giudice decideva in fretta: visto che c’era l’obbligo di immunizzazione, i tribunali davano regolarmente torto al padre o alla madre no-vax. Il vaccino contro Covid-19 invece non è obbligatorio e quindi in teoria i tribunali potrebbero anche negare l’immunizzazione al minorenne che ricorre al giudizio. Ma un caso raccontato da Il Sole 24 Ore in cui un giudice in effetti negò la vaccinazione contro Papilloma virus e meningite ci spiega cosa può succedere in questa occasione. All’epoca infatti il giudice decise per il no motivandolo con la scarsa diffusione delle malattie nel paese. Con il Coronavirus la situazione è esattamente all’opposto. In più, molte pronunce di legittimità in casi simili hanno fatto leva sul fatto che gli appellanti fossero prossimi a raggiungere la maggiore età e quindi sono stati ritenuti già in grado di decidere. Infine, va ricordato quello che ha deciso il Tribunale di Trento con decreto del 20/07/2020: «i programmi vaccinali tutelano l’incolumità sanitaria non solo individuale ma anche comunitaria e per questo dovevano essere autorizzati (e così anche il Consiglio di Stato sezione III, 21/04/2017 n° 1662)».


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