Speranza: «La mascherina è essenziale, un obbligo portarla con sé». E su Euro 2020: «Fino all’11 luglio abbiamo tempo per le verifiche»

«Io credo che se i numeri del Regno Unito continuano a crescere le parole di Draghi sono di buon senso», dice il ministro a proposito della sede per le semifinali e la finale di Euro 2020 a Wembley

Il ministro della Salute Roberto Speranza è tornato a specificare le linee guida con cui bisogna intendere lo stop all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto a partire da lunedì 28 giugno. «Mi faccia dare un messaggio molto chiaro – ha detto Speranza ai microfoni di Sky Tg24 – la mascherina è e resta uno strumento fondamentale; è sempre obbligatorio al chiuso indossarla e all’aperto permane l’obbligo di avere con sé, permane l’obbligo di indossarla all’aperto nei casi in cui c’è un rischio di assembramento o di non poter tenere il distanziamento». Il dispositivo di protezione personale contro il Coronavirus resta dunque ancora “indispensabile al chiuso per la fase media» dell’andamento dell’epidemia.


Wembley

Il ministro è poi tornato sulle ipotesi circolate dopo il vertice Merkel-Draghi a proposito della sede per le semifinali e per la finale degli Europei di calcio. «Mi adopererò affinché la finale non si giochi in Paesi con contagi in crescita», aveva detto il premier con riferimento a Londra, aprendo dunque a un’ipotesi Roma. Ipotesi immediatamente smentita dall’Uefa e da ten Downing Street. Ora Speranza torna a dare credito alle parole del presidente del Consiglio, segnalando la ripresa dell’emergenza sanitaria nel Regno Unito. «Io credo che se i numeri della Gran Bretagna continuano a crescere le parole di Draghi sono di buon senso – ha detto il ministro menzionando un continuo monitoraggio sull’andamento dell’epidemia nel Paese -. L’11 luglio è una data ancora piuttosto distante e quindi ci sarà tutto il tempo per le attività competenti per verificare e fare tutte le valutazioni del caso».


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