Kim Jong-Un e il «grave incidente» con Covid-19 in Corea del Nord

Il Supremo Comandante ha rimosso dagli incarichi nel partito alcuni funzionari perché «hanno messo in crisi la sicurezza della nazione»

Il leader della Corea del Nord Kim Jong-un ha denunciato un «grave incidente» non meglio specificato legato alla pandemia di Coronavirus che potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza del paese e dei suoi cittadini. Secondo quanto riferito dalla Korean Central News Agency, l’agenzia di stampa governativa il Supremo Comandante, mentre presiedeva ieri la riunione estesa del Politburo del Partito dei Lavoratori, ha rimosso dagli incarichi alcuni funzionari di alto livello. E questo perché loro «trascurando importanti decisioni del partito, hanno causato un grave incidente che pone un’enorme crisi per la sicurezza della nazione e del suo popolo».


Pyongyang ha rivendicato finora l’assenza di casi di coronavirus, dopo aver chiuso le frontiere con Russia e Cina. Poi lo stesso Kim aveva annunciato che una persona che aveva disertato in Corea del Sud anni prima aveva fatto ritorno nel paese mentre era infettata dal coroanavirus. Successivamente la cittadina di Hyesan, al confine con la Cina, e quella di Nanpo, che è il più importante porto del paese, erano finite in lockdown. In base agli ultimi aggiornamenti forniti all’Organizzazione Mondiale della Sanità, Pyongyang negli ultimi giorni non ha segnalato infezioni dopo aver testato altre 735 persone, portando il totale a quota 31.083. Secondo un rapporto diffuso venerdì dall’agenzia Onu di Ginevra, gli ultimi test condotti dall’11 al 17 giugno includono 149 persone con influenza e malattie simili o “gravi infezioni respiratorie acute”. Nessuna informazione, infine, è stata fornita sulle persone messe in quarantena o rilasciate nel Paese, poiché la Corea del Nord non ha condiviso tali dati con l’Oms da dicembre.


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