Perché Raffaella Carrà era diventata un’icona gay: il suo racconto – Il video

Nel 2018 l’artista e presentatrice televisiva raccontò il suo rapporto con il mondo Lgbtq

«Ho cominciato a capire il mondo gay dalla prima “Canzonissima”, quando molti ragazzi mi inviano lettere». Inizia così il 30 novembre del 2018 il racconto di Raffaella Carrà sull’etichetta di icona gay che si era guadagnata nel corso della sua carriera. La presentatrice, scomparsa oggi all’età di 78 anni a causa di una malattia, spiegò senza filtri la propria esperienza con il mondo Lgbtq+. «Ho iniziato a informarmi, anche perché molte persone dei cast dove ho lavorato erano gay. Mi sono sempre chiesta», proseguiva l’icona, «come’è possibile che esista questo gap tra genitori, figli amici e società di fronte a delle creature? Sono diventata icona gay mio “malgrado”, non ho fatto nulla: mi chiedono di essere presente a diverse sfilate e così qualche anno fa sono andata a Madrid e li ho beccati tutti. Il premio migliore per me», concludeva Carrà, «è che la gente mi voglia bene, anche se non mi vede in televisione».


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