Dalla scarsa partecipazione all’abbandono dei vincitori: ancora guai per il Concorso per il Sud (rinnegato pure da Brunetta)

Altro che posto fisso. Archiviato il flop del concorso, la Pubblica Amministrazione vuole maggiore flessibilità: dai contratti a tempo determinato per i tecnici neolaureati a quelli di collaborazione per i professionisti. E a settembre partirà il Portale del reclutamento

821 “assunti” su 2.800 profili ricercati per la gestione dei fondi di coesione nella pubblica amministrazione del Mezzogiorno. Il Concorso per il Sud è stato un flop: si sono presentati in pochi e alla fine il dipartimento della Funzione pubblica è riuscito a coprire poco meno di un terzo dei posti disponibili. I problemi del fallimento sono diversi: dal contratto offerto – fino a 36 mesi (altro che posto fisso alla Zalone) – allo stipendio, che è di 1.400 euro al mese, oltre a una mancanza certa di prospettive per il futuro. Un concorso che, con questi requisiti, si rivolgeva di fatto a professionisti di 30-40 anni e non a neolaureati, in parte “tagliati” fuori dalla preselezione per titoli ed esperienze (molti di loro nemmeno ci hanno provato, come denunciato fin dall’inizio da Open). E, in effetti, che questo Concorso non fosse esattamente per giovani – dopo mesi di proteste – lo ricorda anche il ministero guidato da Renato Brunetta.


Il Concorso per il Sud è «palesemente non rivolto ai giovani»

Fonti del dipartimento della Funzione pubblica, infatti, parlano di un concorso «palesemente non rivolto ai giovani», le cui «caratteristiche dei profili, l’inquadramento contrattuale e la ripartizione territoriale degli esperti da assumere sono stati definiti dal lavoro istruttorio dell’Agenzia per la Coesione territoriale». Un concorso – aggiungono – che è «figlio di una norma della legge di bilancio per il 2021, voluta e finanziata dal governo Conte II e in particolare dall’allora ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano». E ancora: «L’attuale governo non ha fatto altro che bandire il concorso, ampliando la platea dei partecipanti non appena rilevata la scarsa partecipazione dei candidati inizialmente selezionati, e garantire la conclusione delle procedure in meno di 100 giorni, con una prova scritta digitale che ha assicurato rigore e trasparenza. Non è quindi stata cambiata una virgola, né nell’impostazione del concorso, né nella distribuzione dei vincitori». Insomma, secondo il dipartimento della Funzione pubblica, la colpa sarebbe tutta del precedente governo.


«Si opterà di più per incarichi di collaborazione ai professionisti»

E allora cosa succederà adesso? Il rischio è che gli 821 “assunti” saranno effettivamente molto meno, come anticipato da Open. Dal dipartimento della Funzione pubblica aspettano di «contare le rinunce» per capire effettivamente qual è stata la percentuale di “abbandono”. Il rischio è che chi si vedrà collocato in una sede diversa da quella in cui risiede non accetterà l’incarico. Tanti anche gli indecisi: magari candidati con contratti a tempo indeterminato nel settore privato che avrebbero voluto provare una nuova esperienza nella pubblica amministrazione ma non con un contratto di tre anni. «Entro luglio» verranno pubblicate le graduatorie con la lista degli idonei al Concorso: sono «al lavoro le commissioni». Al momento nessuna data certa.

Dal dipartimento della funzione pubblica – secondo quanto apprende Open – ipotizzano che per i professionisti ad alta specializzazione (come quelli che si pensava di assumere con il Concorso per il Sud) «magari si opterà di più per gli incarichi di collaborazione» mentre «per i tecnici neolaureati per i contratti a tempo determinato». «Non bisognerà più limitarsi a una sola modalità di assunzione. Bisognerà, dunque, tarare meglio l’offerta con il profilo richiesto», ci spiegano. A questo si aggiunga un altro tassello fondamentale: nel mese di settembre – come viene confermato a Open – si darà il via al portale del reclutamento. Una sorta di Linkedin all’italiana dove verrà chiesto ai candidati di caricare i curriculum in una sorta di incontro tra domanda e offerta. E per la prima volta il committente sarà la pubblica amministrazione.

Il portale di reclutamento come «la porta unica di accesso alla Pa»

Come si legge oggi sul bando per partecipare al concorso #IoLogo, «il portale sarà la porta unica di accesso alla pubblica amministrazione»: «Conterrà sia i bandi di concorso per le assunzioni a tempo indeterminato sia gli avvisi per il reclutamento a tempo determinato del personale necessario alla realizzazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza». E anche su questo i “concorsisti” promettono battaglie. Intanto la prima “guerra è cominciata al Tar del Lazio, le altre dovrebbero arrivare già la prossima settimana, come ci conferma l’avvocato Francesco Leone: «Ci sono tantissimi candidati, ripescati nella seconda tornata, che hanno dovuto rinunciare al Concorso perché avvertiti pochi giorni prima. Di fatto non sapevano come organizzarsi, come spostarsi, come prendere giorni di riposo a lavoro. Tra l’altro non avevano nemmeno studiato. Per questo non hanno partecipato al Concorso ma adesso chiedono di essere riammessi. Il nostro obiettivo, infatti, è chiedere una prova suppletiva. In questo modo il concorso non fallisce e Brunetta può coprire tutti i posti vacanti. Dovrebbe ringraziarci».

Foto in copertina: ANSA/ETTORE FERRARI

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