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Lo «studio» NoVax sui vaccini e i campi magnetici che ha terrorizzato 29 vaccinati in Lussemburgo

07 Luglio 2021 - 20:28 Juanne Pili
Volevano dimostrare "scientificamente" il mito delle monetine che si attaccano "magneticamente" nel punto dove riceviamo il vaccino anti Covid, ma non ci sono riusciti

Diversi siti che promuovono la cosiddetta «informazione libera e indipendente dei cittadini» hanno condiviso i risultati di un piccolo sondaggio, definito enfaticamente «studio» o «indagine statistica e sociologica», firmato dal tesoriere dell’associazione che lo ha pubblicato, «sig. Amar Goudjil» dell’European Forum for Vaccine Vigilance. Questo articolo «sull’elettromagnetismo delle persone vaccinate in Lussemburgo» vorrebbe dimostrare che 29 vaccinati su 30 contro il nuovo Coronavirus mostrerebbero «emissioni di campi elettrici totalmente anormali». In realtà, lo «studio» pone solo forti dubbi sulla correttezza dell’autore e dell’associazione che l’ha promosso.

Per chi ha fretta:

  • L’articolo presentato come studio è in realtà un sondaggio eseguito in maniera scorretta e ingannevole che non è stato pubblicato in alcuna rivista scientifica.
  • Ad aver commissionato il lavoro è una associazione che promuove la disinformazione No Vax.
  • Diversi partecipanti vaccinati sono stati letteralmente terrorizzati a seguito della finta “sperimentazione”.

Analisi

Come vedremo la ricerca è stata condotta in maniera discutibile, non solo dal punto di vista etico, ma anche del metodo utilizzato. Dalla lettura del testo apprendiamo che 29 persone sono state letteralmente terrorizzate, facendo loro credere di aver assunto dei vaccini che danno effetti magnetici, senza dare alcuna spiegazione ai poveri malcapitati. Tutto questo per motivi futili: dimostrare la veridicità dei video amatoriali pubblicati in rete, dove delle persone mostrano delle monetine aderire al sito di iniezione del vaccino:

Negli ultimi mesi, centinaia di video amatoriali sono apparsi su tutti i social media mostrando persone che sono diventate visibilmente elettromagnetiche dopo la vaccinazione.

I video su vaccini magnetici

I filmati hanno avuto già delle spiegazioni più plausibili, che vanno da residui di colla del cerotto dopo la vaccinazione al mero trucco – più o meno consapevole – di sfruttare le curve naturali del corpo, la pelle grassa o il sudore. Spesso vengono mostrate monete che non possono proprio avere del materiale ferroso. In tutti questi casi basta un po’ di borotalco o farina per fa sparire il presunto «magnetismo».

Ci sta comunque che qualcuno voglia verificare scientificamente il fenomeno; tutti possono farlo, anche i tesorieri di qualche associazione, purché rispettino il metodo scientifico – e in questo caso – senza turbare la serenità dei soggetti testati. Non è un complotto di Big Pharma, bensì l’insieme di tutti i comportamenti più logici da adottare per non falsare i risultati. Peccato che questo lavoro non è uno studio scientifico. Non è stato pubblicato in una rivista specializzata, che sarebbe tenuta a sottoporlo a revisione. Effettivamente, date le palesi mancanze etiche e di metodo, ci risulta difficile che un testo del genere possa venire accolto con facilità.

Come è stato svolto lo «studio»

Inizialmente il «ricercatore» dell’associazione voleva raccogliere un campione di 200 persone che lavorano o vivono in Lussemburgo. Poi finisce che riesce a intervistarne per strada 60 in tutto, dei quali riporta 30 vaccinati e 30 non vaccinati. Quindi, con questa scusa, sarebbe stato previsto un “gruppo di controllo”. Anche se il numero di persone coinvolte non è significativo per uno studio che si definisce «statistico», riconosciamo almeno lo sforzo.

Del resto anche studi con numeri poco significativi possono essere utili per ispirarne di più ampi. Ma effettivamente il problema è un altro. A tutti i partecipanti fermati a caso per strada, facendo in modo che vi fosse sempre un 50% di donne e uomini, è stato posto un magnete sia nel punto di iniezione che nel braccio opposto:

L’intervistatore chiede poi all’intervistato se è disposto a farsi mettere sulle spalle un tester di campo elettrico e magnetico (marca Meterk, modello MK54), spiegando che era stata segnalata anche alla nostra associazione l’informazione che anche le persone vaccinate generano campi elettrici.

Nel gruppo dei non vaccinati, sui 30 individui intervistati, il numero di persone che mostravano attrazione per il magnete era 0 (zero). Pertanto l’esperimento si è concluso lì per questo gruppo. Nel gruppo vaccinato, invece, 29 dei 30 individui intervistati hanno mostrato attrazione per il magnete. Cioè, il magnete ha aderito alla loro pelle senza difficoltà. 

Di questi stessi 29 individui, 22 hanno il magnete aderente ad una sola spalla e solo alla zona di iniezione. Questi 22 individui sono quelli che hanno ricevuto una sola iniezione. Le altre 7 persone di questo stesso gruppo hanno il magnete aderente su entrambe le spalle.

Cos’è il «cieco» e perché è fondamentale

Sarebbe un risultato davvero notevole, se non fosse per il fatto che manca il controllo del cieco. Noi non possiamo sostenere che il signor Goudjil sia un cialtrone, dovremmo anzi concedergli il beneficio del dubbio. È per questo che negli esperimenti di questo tipo sarebbe bene non sapere, prima di avvicinare il magnete, se le persone sono state vaccinate o meno. Lo «studio» sembra molto dettagliato, peccato che non chiarisce questo punto.

In certi casi è possibile anche il doppio-cieco. Per esempio, quando si sperimenta un farmaco, solitamente sia il ricercatore che il volontario non sanno se il preparato che viene iniettato contiene il principio attivo o un placebo; sono informazioni che vengono verificate in un secondo momento.

In questo modo si riducono notevolmente le probabilità di bias da parte degli sperimentatori o dell’effetto placebo nei soggetti sperimentati. Sappiamo che l’approccio dell’intervistatore comincia con la seguente presentazione:

L’intervistatore si presenta agli individui, presenta l’associazione e poi introduce il sondaggio. “Salve signora o signore, scusate se vi disturbo ma mi chiamo Amar GOUDJIL, lavoro per il Forum Europeo per la Vigilanza sui Vaccini (EFVV) e attualmente sto effettuando un’indagine statistica e anonima sulle persone vaccinate e non vaccinate che vivono in Lussemburgo .” … “Si tratta di un sondaggio sulle informazioni secondo cui le persone vaccinate mostrano effetti elettromagnetici e ad EFVV stiamo cercando di scoprire quale sia la realtà osservata”.

Non viene chiarita da nessuna parte la presenza del cieco. Così ci resta il forte dubbio, che lo sperimentatore avesse eseguito le sue misurazioni solo dopo aver saputo se il volontario era vaccinato o meno. Insomma, l’esperimento potrebbe essere stato falsato (fraudolentemente o meno questo non ci interessa). Effettivamente è emblematico il fatto che entrambi i gruppi fossero precisamente di 30 persone. Quante probabilità c’erano che arrivati al sessantesimo intervistato si fosse raggiunta una tale simmetria?

Come hanno verificato l’affidabilità degli strumenti?

La cosa che ci lascia più per plessi è il fatto che nel gruppo di persone non vaccinate che non attiravano il magnete non si è proseguito oltre con l’esperimento, stando a come viene descritto:

«Nel gruppo dei non vaccinati, sui 30 individui intervistati, il numero di persone che mostravano attrazione per il magnete era 0 (zero). Pertanto l’esperimento si è concluso lì per questo gruppo».

Non sappiamo quindi se anche su queste persone è stata fatta la seconda verifica col tester, per verificare che non desse falsi negativi. Effettivamente mancano anche i dati sui valori misurati per entrambi i gruppi, in modo da permetterci di capire quanto i valori fossero anomali rispetto alla norma.

Come si potrebbe ripetere l’esperimento

Non è da escludere nemmeno che la stessa presentazione iniziale compromettesse i risultati. Psicologi e sociologi devono tenere conto del fatto che se il volontario conosce lo scopo dell’esperimento, potrebbe comportarsi in modo tale da trasmettere indizi importanti allo sperimentatore. In questi casi il volontario dovrebbe conosce solo alla fine qual era il reale scopo dell’esperimento.

Sarebbe davvero interessante se Goudjil volesse ripetere l’esperimento considerando il cieco. Dopo, e solo dopo, le misurazioni il ricercatore dovrà accertarsi se la persona che ha davanti ha assunto o meno il vaccino. E questo aspetto dovrebbe essere spiegato chiaramente nell’articolo.

In questo modo Goudjil dimostrerebbe che i suoi strumenti di misura fossero perfettamente funzionanti, e non tendessero a «smettere di funzionare» proprio quando posti sulla pelle di un non vaccinato.

Alcuni partecipanti sono stati terrorizzati

Il cieco è importante anche per non creare ansie inutili nelle persone. Qui entriamo nella parte più discutibile del presunto studio, quella etica. Ecco cosa è successo ad alcuni vaccinati, dopo che Goudjil ha fatto intendere loro che il vaccino li avrebbe «magnetizzati»:

Gli individui sono interessati all’esperimento per curiosità e poi quando vedono che il magnete si attacca alla loro pelle, all’inizio diventano dubbiosi, poi improvvisamente diventano freddi. Alcuni di loro diventano persino estremamente nervosi, persino completamente scioccati […] Una signora ha persino pianto e mi ha detto che non voleva essere vaccinata ma è stata costretta a farlo perché il suo datore di lavoro ha detto che doveva farlo perché lavora a contatto con i clienti […] Durante le conversazioni, le persone esprimono chiaramente il loro sgomento dicendo in seguito che sono state prese come ostaggi […] Dopo la riflessione e la discussione, descrivono poi questo atto come: “errore, follia, scappatoia, soluzione o anche ricatto”.

Scopriamo così come mai l’esperimento non è proseguito coprendo 200 persone:

L’indagine viene interrotta per motivi di coscienza e di morale perché l’investigatore non è più in grado di far fronte all’impotenza di persone i cui volti si pietrificano quando si rendono conto di essere stati iniettati con una sostanza di cui non sanno nulla […] Le persone diventano pallide, bianche, nervose, si portano una mano sulla fronte o incrociano le braccia e si pizzicano il labbro inferiore. Alcuni sudano dalle loro mani e vengono visti mentre si asciugano sui fianchi o sulle cosce. 

I potenziali bias dello sperimentatore

L’articolo elenca anche diverse cose che vengono date per scontate, senza che vengano verificate nel sondaggio, né sono presenti delle reference, ovvero un elenco di studi su cui si fonderebbero tali affermazioni:

Qui non risponderemo della responsabilità di ciascuna parte, ma è certo che se nanoparticelle paramagnetiche (nanovettori o biglie magnetiche) sono entrate nella composizione di questi cosiddetti vaccini, è sicuro che sentiremo molto presto parlare di un disastro sanitario senza precedenti. Spetta ora ai tossicologi e ai farmacologi scoprire le origini e le cause di questi effetti attrattivi sui soggetti vaccinati, ed è compito dei garanti della salute dei cittadini di questo Paese chiedere molto rapidamente l’apertura di un’inchiesta sull’esatta e reale composizione di questi cosiddetti vaccini.

Le associazioni tra vaccini anti-Covid e «nanoparticelle paramagnetiche» o «nanovettori e biglie magnetiche», sono tutte prive di fondamento, come avevamo accertato in un precedente articolo. Dimostrare effetti così straordinari da parte di vaccini che hanno superato tutti i controlli previsti, ricevendo l’approvazione degli enti regolatori, come l’EMA in Europa o l’FDA negli Stati Uniti, richiede la produzione di prove altrettanto straordinarie. Qui di straordinario c’è la palese mancanza di rispetto verso le persone che scelgono di vaccinarsi.

Cos’è l’European Forum for Vaccine Vigilance

L’associazione per conto della quale è stato eseguito lo «studio» annovera tra i suoi membri onorari Andrew Wakefield, l’ex medico radiato per aver prodotto uno studio fraudolento – pubblicato e poi ritrattato su The Lancet – dove sosteneva che esistesse un collegamento tra vaccini e autismo. Tutt’oggi è il punto di riferimento più importante dei movimenti No Vax.

Tra i personaggi chiave dell’organizzazione troviamo anche la britannica Anna Watson, fondatrice del gruppo Arnica Parents’ Support Network, che dispensa le narrazioni No vax più disparate, comprese quelle che collegano la pandemia e i vaccini alla rete 5G. Abbiamo affrontato l’argomento in diversi articoli. Secondo il Center for Countering Digital Hate il gruppo fondato da Watson nel 2009, aveva diffuso le bufale più disparate, fino a sostenere che i vaccini antinfluenzali sono stati contaminati da SARS-CoV-2.

Oltre a questo, Watson vende preparati omeopatici attraverso la sua azienda, ed è diventata la segretaria del Forum europeo per la vigilanza sui vaccini. Verosimilmente è a lei che si deve il titolo di membro onorario a Wakefield.

Conclusioni

Si tratta in realtà di un sondaggio condotto seguendo metodi discutibili, senza tutelare la serenità dei partecipanti. È plausibile da come è stato descritto il metodo di ricerca, che gli sperimentatori sapessero prima di effettuare i test sul «magnetismo», quali volontari avessero assunto il vaccino e quali no. L’articolo non è stato pubblicato in una rivista scientifica e non è stato sottoposto a peer review.

Il presunto studio è stato prodotto da una associazione che tra i suoi membri onorari vanta un ex medico radiato dall’albo per aver prodotto uno studio truffa contro i vaccini. Tra i suoi membri troviamo altre persone che da tempo sostengono le peggiori fake news sulla Covid-19 e sui vaccini.

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