«Vincete per noi»: il video “segreto” di Sirigu per motivare gli Azzurri inviato su WhatsApp prima della finale

Il secondo portiere della Nazionale ha mandato nella chat degli Azzurri un filmato con le immagini raccolte in segreto di mogli, fidanzate, figli e genitori dei giocatori. Tutti dicevano: «Vincete per noi»

D’accordo, Gigio Donnarumma è stato il vero protagonista di Euro 2020 con le sue parate fino all’ultimo rigore di Saka. Ma un piccolo spazio nel trionfo degli Azzurri a Wembley se lo è ritagliato anche l’attore non protagonista per antonomasia. Ovvero il secondo portiere Salvatore Sirigu. Ha giocato soltanto nella ripresa contro il Galles, ma nel frattempo si è scoperto motivatore e regista. Ha infatti inviato nella chat di Whatsapp della Nazionale un video con le immagini raccolte in segreto di mogli, fidanzate, figli e genitori degli Azzurri che dicevano a ciascuno più o meno «Vinci per noi». E lo ha fatto, spiega oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, «perché quando non giochi hai due strade: o aspetti il tuo turno in silenzio, oppure cerchi di essere prezioso in altro modo».


Il video “segreto” di Sirigu inviato su Whatsapp prima della finale

Come gli sia venuto in mente di inviare i messaggi motivazionali Sirigu lo ha spiegato nel colloquio con il Corriere: «È cominciata quasi per caso, alla vigilia della gara con la Turchia. Ci stavamo cambiando e non sapevamo a cosa saremmo andati incontro. Ho scritto alcune frasi sul telefono, le ho salvate. E poi ho deciso di inviarle». Nei messaggi, spiega il portiere sardo, c’era scritto che «veniamo da un anno e mezzo durante il quale il calcio non è stato più lo stesso, per noi è già una vittoria entrare in uno stadio con i tifosi. Ricordiamoci che uniti si è più forti, e che più si è uniti e più si è forti. E godiamocela, perché tanti vorrebbero essere al nostro posto». Sirigu dice di aver cercato così «di tramandare principi e valori che mi sono stati trasmessi dai campioni frequentati in Nazionale». Come Cannavaro, Buffon e De Rossi. Ma non vuole rivelare cosa abbia detto a Donnarumma prima della lotteria dei rigori: «Resterà per sempre un segreto tra me, lui e Meret, un altro giovane serio e sereno. Io sono più vecchio, mi ascoltano. Gigio ha umiltà e testa sulle spalle, perciò mi piace: i calciatori passano, gli uomini restano».


La bandiera sarda sul podio

L’estremo difensore ha qualcosa da dire anche sulla polemica dei calciatori inginocchiati: «Ci hanno dato dei razzisti: non si può. Abbiamo dimostrato di rispettare chi lo fa, è un gesto anglosassone. Però solo noi siamo stati criticati». Poi ha spiegato perché è salito sul podio con la bandiera sarda: «Ho un legame viscerale con la mia terra. Il simbolo dei quattro mori è un modo per stare vicino agli emigrati». Infine il messaggio prima della finale: «Un messaggio spero toccante, ma anche libero e positivo. Giochiamocela con il sorriso perché è un privilegio esserci, ho detto. E ancora: siamo arrivati fin qui, non può che andare in un certo modo. Avevo ragione».

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