De Donno, la procura di Mantova apre un’inchiesta sul suicidio «per valutare responsabilità di terzi». Sequestrati pc e telefoni

Intanto, il magistrato e i carabinieri hanno sentito la moglie e i due figli del padre della cura a base di plasma iperimmune contro il Coronavirus

È stata formalmente aperta un’inchiesta sulla morte del dottor Giuseppe De Donno, pioniere della terapia a base di plasma iperimmune contro il Coronavirus. La procura di Mantova ha deciso di procedere con ulteriori indagini sulla scomparsa dell’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma per cercare di capire «se nel suicidio possano essere presenti responsabilità di terzi». Una valutazione che potrà essere condotta mediante l’analisi dei dispositivi personali del dottor De Donno, trovato ieri senza vita dai suoi familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone, dopo essersi impiccato. Per questa ragione sono stati posti sotto sequestro i cellulari e il computer del medico. Intanto, nella serata di ieri, sono stati ascoltati dal magistrato e dai carabinieri i familiari di De Donno: la moglie e i due figli.


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