Zagrebelsky: «Vi spiego perché l’obbligo di Green Pass è legittimo»

Il professore ex giudice della Corte Europea dei diritti dell’uomo spiega perché le coercizioni sulla Certificazione Verde Covid-19 sono costituzionalmente fondate

Il professor Vladimiro Zagrebelsky, ex magistrato e docente di diritto penale oltre che giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo per 9 anni, spiega oggi in un editoriale su La Stampa perché il Green Pass obbligatorio sancito dal decreto Covid del 23 luglio scorso è legittimo. Zagrebelsky prima risponde all’obiezione sui controlli che devono effettuare titolari e gestori delle attività di ristorazione e ricreative, che sembrano invece appannaggio dei pubblici ufficiali: «Non si tratta di una anomalia, propria di questa legge particolare. È invece l’effetto normale della adesione della generalità dei cittadini alle indicazioni che provengono dalla legge, tanto più quando, come in questo caso, essa può essere discussa nei suoi particolari, ma è assistita da evidente ragionevolezza».


E quindi, secondo Zagrebelsky: «Fermo il dovere del governo e di tutte le autorità pubbliche di combattere e arginare la pandemia in atto, l’alterativa alla misura che fa perno sul certificato di vaccinazione non è un “liberi tutti”, ma una nuova chiusura delle attività economiche e sociali che vedono concorso di pluralità di persone. Per la scuola si tratterebbe di una nuova Dad». Poi c’è l’obiezione che riguarda le libertà violate durante l’emergenza Covid-19: «Per quanto riguarda le vaccinazioni, l’efficacia della campagna in atto nel mondo (in quella parte del mondo che dispone dei vaccini) dovrebbe essere riconosciuta non solo per la fiducia che meritano la scienza e le istituzioni competenti, ma almeno in considerazione dell’andamento dei numeri dei contagiati, dei ricoveri e dei morti. Quanto invece alle libertà, basterebbe ricordare che all’origine della cultura politica delle democrazie liberali, sta ciò che si legge nella francese Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, primo atto della Rivoluzione del 1789: “La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri …”».


Infine il professore spiega perché le norme sono costituzionalmente ben fondate: «Proprio ieri il Conseil constitutionnel, anche sulla base di quella norma, ha riconosciuto la costituzionalità di misure simili a quelle introdotte dal governo italiano. Le norme costituzionali italiane sono nello stesso ordine di idee, così come le sentenze della Corte costituzionale, che proprio in questa materia, hanno sempre affermato la legittimità degli obblighi vaccinali, dando il dovuto rilievo alla natura del diritto alla salute: diritto fondamentale dell’individuo e anche interesse della collettività. Fondamento del nostro sistema costituzionale, poi, sono sì i diritti di libertà, ma uniti ai doveri inderogabili di solidarietà (art. 2 della Costituzione)».

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