In zona bianca ancora per 7 giorni, ma i ricoveri aumentano: prime zone gialle dopo Ferragosto

Sono le regioni del Cento-Sud a registrare i trend di peggioramento più alti su ricoveri e contagi. In particolare Sardegna e Sicilia restano in bilico, ma non lasceranno la zona bianca prima del 15 agosto

Il cambio dei colori delle prime regioni più a rischio sul fronte della pandemia per il momento è solo rimandato. Il peggioramento di contagi di Coronavirus e ricoveri è però inequivocabile, solo ieri sono stati sfiorati i 7 mila nuovi casi, soprattutto nelle regioni del Centro-Sud che in estate, quest’anno come lo scorso, dopo l’ondata dei turisti devono affrontare quella della virus. Osservate speciali per il prossimo monitoraggio della Cabina di regia sono innanzitutto Sardegna e Sicilia, che registrano le situazioni più vicine alla soglia critica. Gli ultimi dati Agenas, l’agenzia per i servizi sanitari, ha riportato un altro peggioramento negli ospedali soprattutto siciliani. Un trend che però concede ancora qualche giorno, almeno fino al 23 agosto, prima che si possa valutare un cambio di colore per le Regioni con i dati più critici, facendo così slittare l’eventuale abbandono della zona bianca almeno a dopo Ferragosto.


Ferragosto in zona bianca: le prime zone gialle possibili dal 23 agosto

Con le ultime novità nel nuovo decreto Covid, il cambio dei colori scatta con il superamento delle soglie minime su tre indicatori:


  • l’incidenza settimanale dei casi superiore a 50 ogni 100mila abitanti;
  • l’occupazione dei posti letto dei reparti Covid oltre il 15%;
  • per i reparti di terapia intensiva invece al 10%.

Al momento sia la Sicilia che la Sardegna sono in bilico, ma entrambe non superano le soglie fissate per tutti e tre gli indicatori. La Sicilia ha registrato un’incidenza dei casi pari a 54,13 ogni 100 mila abitanti, ma per ora nei primi tre giorni della settimana sotto esame, cioè dal 9 all’11 agosto. In area medica l’occupazione dei posti letto ha toccato quota 14%, un punto sotto la soglia che fa scattare la zona gialla. Simile lo scenario sulle terapie intensive, dove l’occupazione dei posti letto è all’8%, con un incremento di un punto nel giro di un giorno, ma ancora sotto la soglia fissata dal decreto. Così la Sardegna, che nei primi tre giorni della settimana ha rilevato un’incidenza di 49,83 casi ogni 100 mila abitanti. Più tranquilla la situazione nei reparti Covid, dove l’occupazione è stabile al 7%, ma più preoccupante per i malati gravi che riempiono le terapie intensive sarde per l’11% dei posti disponibili.

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