L’appello di Malala al mondo per le ragazze afghane: «Aprite i confini alle rifugiate, il loro futuro non è perduto» – Il video

Il premio Nobel per la pace, vinto proprio per il suo impegno civile contro i talebani in Pakistan, ha chiesto ai Paesi di aprire le proprie porte ai civili in fuga

«Stiamo vedendo immagini scioccanti. In Afghanistan la gente sta cercando di mettersi in salvo: c’è un’emergenza umanitaria in corso». Il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai è tornata ad alzare la voce affinché il mondo non si volti dall’altra parte davanti ai talebani, che in queste ore stanno riprendendo il controllo del Paese. Per il suo impegno a favore dell’istruzione e dell’educazione delle giovani donne in Pakistan, i talebani la colpirono alla testa con un colpo d’arma da fuoco nel 2012, quando aveva appena 14 anni. «Nel nostro mondo parliamo di progresso, di parità di diritti al di là del genere: non possiamo stare a guardare un Paese che torna indietro di decenni, di secoli», ha detto in un’intervista alla Bbc, l’emittente che nei suoi anni in Pakistan ospitava il suo blog di denuncia. «Dobbiamo prendere posizione per proteggere le donne e le ragazze, per le minoranze etniche e per la stabilità e la pace nella regione».


Malala ha lanciato un appello affinché ora la comunità internazionale e i Paesi limitrofi all’Afghanistan facciano qualcosa per i civili in fuga. «Ora ogni Paese ha un ruolo e una responsabilità: bisogna aprire i propri confini ai rifugiati afghani». Malala ha fatto sapere di aver scritto una lettera al primo ministro pakistano, Imran Khan, per chiedergli di permettere ai profughi in fuga di trovare rifugio nel Paese, e per assicurarsi che queste persone, soprattutto le bambini e le ragazze, abbiano accesso all’istruzione, che vengano protette e messe al sicuro: «Il loro futuro non è perduto».


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