Paralimpiadi, per la prima volta l’Italia ha più atlete donne che uomini. Bebe Vio: «Felicissima di tornare a gareggiare» – Il video

La presenza femminile è pari al 54,7%: il 14,7% in più rispetto a Rio 2016. A capitanare la spedizione la campionessa paralimpica medaglia d’oro nel fioretto individuale

La squadra più numerosa e femminile di sempre con l’obiettivo di prolungare ancora il sogno azzurro dopo gli Europei di calcio e le imprese della squadra olimpica. Tokyo 2020 si appresta a tingersi di rosso, verde e blu, i colori del paralimpismo: dal 25 agosto scendono in campo i primi dei 115 azzurri presenti in 15 competizioni della spedizione delle Paralimpiadi. E l’Italia per la prima volta vede il numero delle donne presenti superare quello degli uomini: 63 atlete contro 52 atleti, +14,7% rispetto a Rio 2016 con una presenza femminile pari al 54,7%. A capitanare la spedizione la campionessa paralimpica Bebe Vio, medaglia d’oro nel fioretto individuale e bronzo nel fioretto a squadre, già in pedana alla Makuhari Messe il 25 agosto all’indomani della cerimonia d’apertura in cui farà da portabandiera assieme al nuotatore Federico Morlacchi.


E l’emozione si fa sentire: «Sono molto felice di essere qui, mi mancavano troppo le emozioni della competizione», ha detto Vio in conferenza stampa al Media Press Center di Tokyo a due giorni dalla cerimonia di inaugurazione dei Giochi Paralimpici. A distanza di due anni dall’ultima volta che è scesa in pedana ha ammesso di essere «un po’ spaventata ma felicissima di tornare a gareggiare. Non potrei pensare di cambiare sport e fare qualcosa di diverso dalla scherma» ha detto la portabandiera azzurra. «Questo gruppo è la mia famiglia, ci alleniamo sempre insieme e se riesci a vivere così intensamente con il tuo gruppo, allora i tuoi sogni coincidono con quelli dei tuoi compagni di squadra».


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