La palazzina di due piani crollata in strada Bramafame a Torino: «Un bambino di 4 anni è morto» – Il video

Una palazzina di due piani è crollata stamattina, poco prima delle 9, in strada Bramafame al civico 42, alla periferia di Torino

È stato trovato privo di vita il bambino di quattro anni che risultava disperso nel crollo di una palazzina in strada del Bramafame al numero civico 42, alla periferia di Torino. I vigili del fuoco lo hanno estratto dalle macerie e i medici hanno tentato invano di rianimarlo. Si tratta del figlio della donna che è stata trovata viva in mezzo alle macerie poco dopo le 10 e trasportata in gravi condizioni al Cto. La palazzina di due piani è crollata stamattina alle 9 circa. Al lavoro sul posto ci sono le squadre Usar (Urban Search and rescue) e cinofili. Sono scattati anche gli accertamenti sulle cause del crollo. L’edificio – secondo quanto riferito dai vigili del fuoco – è crollato a causa di un’esplosione. Il nucleo Nbcr dei vigili del fuoco sta controllando eventuali fughe di gas.


Tre persone sono state estratte vive dalle macerie della palazzina di strada del Bramafame. Si tratta di due ragazzi e una donna. L’ultimo salvataggio è avvenuto dopo due ore di lavoro. Il primo a essere stato tirato fuori dai detriti è un giovane gravemente ustionato, arrivato al pronto soccorso in codice rosso. Anche la donna, trasportata al Cto di Torino, si troverebbe in condizioni critiche. L’ultimo ragazzo estratto vivo dalle macerie ha invece riportato lievi escoriazioni e contusioni. Considerando anche la piccola vittima, al momento i soccorritori non escludono che tra i resti del palazzo crollato possa trovarsi una quinta persona.


Il primo ragazzo a essere stato estratto, di 22 anni è stato intubato al Cto in prognosi riservata: il suo corpo risulta ustionato al 50% con ustioni di secondo e terzo grado. La donna, 34enne, è invece cosciente. Del terzo uomo, rimasto sepolto per oltre due ore, non si conosce l’età anagrafica. Intanto Italgas, concessionaria del servizio di distribuzione gas, fa sapere che «l’immobile non era servito dalla rete di distribuzione cittadina del metano. Si esclude, dunque, che l’eventuale dispersione possa essersi originata da impianti del gas gestiti da Italgas», scrive l’azienda.

Video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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