Afghanistan, partiti gli ultimi voli degli Usa: «Nessun soldato rimasto». A Kabul spari per festeggiare

La guerra è finita. Festeggiano i talebani. Il loro portavoce scrive su Twitter: «Il nostro Paese ha ottenuto la completa indipendenza. Lode e gloria a Dio»

La guerra in Afghanistan è finita. Dopo quasi 20 anni gli Stati Uniti hanno lasciato Kabul con gli ultimi voli. L’annuncio è arrivato da Kenneth McKenzie, capo del comando centrale Usa: «Il ritiro di stasera significa sia la fine dell’evacuazione del materiale militare che la fine di quasi 20 anni di missione iniziata in Afghanistan poco dopo l’11 settembre». McKenzie ha anche diffuso i dati sulle vittime degli Stati Uniti in questi 20 anni di guerra: «Il costo è stato 2.461 militari e civili americani uccisi ed oltre 20 mila feriti, inclusi sfortunatamente i 13 marines uccisi la scorsa settimana da un attentatore suicida». Dopo la partenza degli aerei Usa nella città di Kabul i talebani hanno sparato in aria per festeggiare la conquista definitiva del Paese. Zabihullah Mujahid, portavoce dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan, ha scritto su Twitter: «Il nostro Paese ha ottenuto la completa indipendenza. Lode e gloria a Dio».


Il presidente Joe Biden ha annunciato un discorso rivolto agli Stati Uniti sull’operazione appena conclusa: Per il momento, riferirò che è stata una raccomandazione unanime di tutti i comandanti dello stato maggiore e di quelli sul terreno di mettere fine alla nostra missione di evacuazione come pianificato. È stato il modo migliore per proteggere le vite dei nostri soldati e garantire la prospettiva delle partenze civili per quelli che vogliono lasciare l’Afghanistan nelle prossime settimane e mesi. Gli ultimi 17 giorni hanno visto le nostre truppe eseguire la piu’ grande evacuazione aerea nella storia Usa, portando via oltre 120 mila cittadini Usa, cittadini dei paesi nostri alleati e afghani alleati degli Stati Uniti».


Il Consiglio di sicurezza Onu approva la risoluzione: salta la «safe zone»

Con 13 voti a favore e due astensioni – di Cina e Russia – il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha approvato una risoluzione sull’Afghanistan in cui si chiede di proteggere i civili afgani e di mettere in sicurezza l’aeroporto di Kabul. Nel testo si parla dell’importanza «di sostenere i diritti umani», con particolare attenzione alle libertà delle donne afgane. Il Consiglio di sicurezza ribadisce la necessità di fare di più per fornire assistenza umanitaria e chiede un impegno per permettere un’uscita «sicura» dal Paese. Ancora, l’Onu pretende che i talebani continuino a garantire l’accesso senza rischi ai funzionari delle Nazioni unite e chiedono impegno agli studenti coranici affinché l’Afghanistan non diventi una base per il terrorismo internazionale. Nella risoluzione, tuttavia, non compare la «safe zone» che il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe voluto costituire a Kabul. Sarebbe stata un’area sotto il controllo esclusivo dell’Onu dove che avrebbe consentito «di continuare le operazioni umanitarie».

Attacco missilistico contro l’aeroporto di Kabul

Sono almeno cinque i razzi esplosi in aria che sono stati lanciati verso l’aeroporto Hamid Karzai di Kabul nella mattina di oggi, 30 agosto. Secondo i media americani, i razzi sono stati intercettati dal sistema anti-missili Usa a difesa dello scalo e non ci sarebbero state vittime. Stando ad alcuni testimoni, i razzi sarebbero partiti da un’auto. L’attacco di oggi è stato rivendicato dall’Isis. Il lancio avviene il giorno dopo il raid americano che secondo fonti di intelligence ha colpito un kamikaze pronto ad attaccare l’aeroporto della capitale afgana a bordo di un’auto carica di esplosivo. Nell’attacco con drone sarebbero morti anche nove civili tra cui diversi bambini.

La rivendicazione dell’Isis

Lo Stato Islamico ha rivendicato la responsabilità dell’attacco missilistico all’aeroporto di Kabul, secondo quanto riferisce l’agenzia Reuters sul suo sito web, citando l’agenzia d’informazione Nasher News, legata al gruppo jihadista, sul suo canale Telegram. «Per grazia di Dio Onnipotente, i soldati del Califfato hanno preso di mira l’aeroporto internazionale di Kabul con razzi Katyusha», si legge.

Carico di medicinali dell’Oms atterrati in un aeroporto nel Nord dell’Afghanistan

Un volo speciale decollato dal Pakistan e rifornito con medicinali e aiuti essenziali forniti dall’Organizzazione mondiale della sanità – l’Oms – è riuscito ad atterrare senza intoppi all’aeroporto della città settentrionale di Mazar-i-Sharif. Si tratta di un Boeing 777 gestito dalla Pia, la Pakistan International Airlines. A Mazar-i-Sharif, l’agenzia dell’Onu è riuscita a stabilire la testa di un suo ponte aereo. Questo è il primo carico di aiuti umanitari che riesce ad arrivare in Afghanistan da quando Kabul, lo scorso Ferragosto, è caduta nelle mani dei Talebani.

Primi casi Covid tra i profughi, l’Asl di Bari avvia le vaccinazioni per 40 afgani fuggiti da Kabul

Due minori ospitati nella base di addestramento militare, a Riva del Garda, sono risultati positivi al Coronavirus. Sono entrambi membri di un gruppo familiare di 25 componenti, che si trovano in quarantena come gli altri 110 afgani richiedenti asilo ospitati dalla struttura dell’esercito italiano. Come disposto dall’Azienda provinciale per i servizi sanitari competente, verranno effettuati su tutto il gruppo di profughi nuovi test di screening a cinque giorni dal primo, oltre a un tampone di fine isolamento. A Bari, intanto, l’Asl ha avviato le vaccinazioni mirate a immunizzare 40 cittadini afgani fuggiti da Kabul e ospitati nel capoluogo pugliese. «La vaccinazione – evidenzia l’Asl in una nota – rientra nel programma di assistenza ai profughi definita dalla struttura commissariale nazionale nell’ambito della emergenza umanitaria Afghanistan».

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