Liliana Segre nel giorno del suo 91mo compleanno: «Contro l’odio non mi illudo, ma ce la metto tutta. Dalle parole si può passare a fatti terribili»

La senatrice a vita ha spiegato cosa l’ha spinta a voler far nascere una Commissione parlamentare contro l’odio: «Che certo non sarà la panacea di tutti i mali». E ha poi ricordato l’impegno delle donne in Afghanistan e alle Paralimpiadi

Liliana Segre, senatrice a vita e testimone della Shoah, compie oggi, 10 settembre, 91 anni. Segre ha parlato a Il tempo delle donne organizzato a Milano dal Corriere della Sera, ricordando innanzitutto il suo impegno nella nascita della Commissione contro l’istigazione all’odio. «Quando sono entrata in Senato ero digiuna di mondo politico, ma mi sembrava bello creare una Commissione contro l’istigazione all’odio come ultimo atto della mia vita, essendo stata io stesso oggetto di odio», ha detto. «E dalle parole d’odio spesso si passa ai fatti e i fatti sono terribili: chi è bersaglio è solo, se uno è preso di mira è lasciato solo». Proprio parlando di donne, Segre ha ricordato che «gli esempi in questi giorni non solo sono commoventi»: «Mi riferisco per esempio alle donne afgane che vorrebbero continuare a studiare, alla mamma afgana che ha un tale amore per suo figlio da metterlo in mano a uno sconosciuto per salvarlo. Queste donne danno un esempio che il mondo non dovrebbe dimenticare. Un altro esempio che stordisce sono le ragazze delle paralimpiadi, ragazze che corrono come delle matte verso la vita». Queste donne, ha detto Segre, «mi riempiono d’orgoglio».


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