Non solo No vax: anche spaventati, pazienti fragili, procrastinatori. Chi sono i 10 milioni di italiani non vaccinati

I meno protetti hanno tra 30 e 49 anni. Al Sud i numeri crescono. Il titolo di studio non c’entra: «I non vaccinati sono trasversali dal punto di vista sociale»

Non vogliono vaccinarsi. Credono che la pandemia sia un complotto. Che il farmaco sia pericoloso. E diffondono bufale via social. Anche moltissimi giovani in Italia rientrano nelle fronde dei No Vax. Ma quanti sono? Secondo il sociologo dell’Università di Catania Davide Bennato – citato oggi da Repubblica – che ha condotto ricerche sulla comunicazione digitale degli anti-vaccinisti, sarebbero al massimo il 4-5% degli italiani, tra i 2,5 e i 3 milioni. Tutti gli altri non sono No vax a tutti gli effetti: alcuni sono ancora indecisi, sono spaventati, prudenti. Oppure pazienti con patologie croniche che temono gli effetti collaterali o donne in gravidanza. Anche i procrastinatori, quelli che non si oppongono ma aspettano di conoscere le reazioni avverse. E fra i 10 milioni c’è anche chi si farà somministrare la prima dose.


«In buona parte sono persone informate ma confuse»

Geograficamente parlando, al Sud i vaccinati sono molto meno. In Calabria per esempio il 25,8% degli abitanti è ancora senza vaccino, in Sicilia il 25,9%. I meno protetti hanno tra 30 e 49 anni. Poi c’è la fascia dei cinquantenni, che preoccupano, come ha sottolineato il virologo Fabrizio Pregliasco a Open, perché sono più fragili di fronte al virus. Oltre il 18% (1,7 milioni) è del tutto scoperto rispetto alla vaccinazione. Domenico Crisarà, medico di famiglia di Padova, intervistato da Repubblica, ha spiegato che «in buona parte sono persone confuse. Magari si informano molto e probabilmente si sono ubriacate di notizie. La vicenda del richiamo eterologo per AstraZeneca, ad esempio, è stata una botta dura da digerire, ha fatto vacillare molti».


Il titolo di studio non (sempre) c’entra

Ma i No vax sono soprattutto persone poco istruite? No, il titolo di studio non è così determinante: «Attenzione, non dimentichiamo che i non vaccinati sono trasversali dal punto di vista sociale. C’è tra loro una discreta fetta di laureati e comunque di persone di buon livello culturale», spiega Alberto Chiriatti, medico di famiglia di Ostia. Anche il sociologo Bennato specifica che «non è questione di titolo di studio. Se ho una resistenza valoriale, il livello culturale non conta. Esercito il mio scetticismo». Diversa dallo scetticismo è invece la cieca convinzione No vax: «Sono persone che verso il vaccino hanno blocchi ideologici enormi», spiega ancora Bennato su Repubblica: «Non si confrontano, frequentano canali social a senso unico. Alle spalle di tutto c’è un’industria che vive del loro rifiuto e quindi lo fomenta».

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