Scuola, Bianchi: «I banchi a rotelle? Una cartolina del passato». Di Maio: «Sono sorpreso, da Azzolina lavoro generoso»

Anche il ministro per le Politiche agricole Patuanelli difende il lavoro di Azzolina e invita Bianchi a non inseguire posizioni populiste

«Non boccio i banchi a rotelle ma noi abbiamo fatto altre cose». Hanno suscitato polemiche per tutta la giornata le parole pronunciate oggi dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a proposito dei 2,4 milioni di banchi a rotelle dell’era Azzolina. «I nostri presidi non buttano via niente e i banchi a rotelle li avranno usati – ha detto il ministro a L’aria che tira – ma per me è una cartolina del passato, è sbagliata l’idea che si potesse usare un solo strumento per una situazione così complessa». Una posizione critica che non è piaciuta ai volti più noti del M5s. A partire dal ministro per le Politiche agricole, Stefano Patuanelli, che ha invitato Bianchi a non inseguire posizioni populiste. «Lo sanno anche i sassi ormai che la scelta dei banchi a rotelle, 400.000 su 2,4 milioni, è stata fatta dai dirigenti scolastici e non dal ministero – ha scandito Patuanelli -. Credo che il ministro Bianchi commetta un errore a inseguire alcune forze politiche sul campo del populismo e delle informazioni sbagliate». «Io non seguo nessuno», ha replicato Bianchi stizzito. Ma in serata, a rincarare la dose, sono arrivate anche le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha difeso il lavoro svolto da Azzolina durante il suo mandato. «Sono sinceramente sorpreso dalle parole del ministro Bianchi sui banchi a rotelle, vicenda peraltro ormai ampiamente approfondita – ha detto Di Maio -. Il lavoro di Lucia Azzolina durante il suo mandato da ministra è stato generoso e attento, ma soprattutto aperto alle istanze degli attori del mondo della scuola».


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