«Arbeit macht frei». In tedesco, «Il lavoro rende liberi». Queste parole sono associate a un solo luogo al mondo: il lager di Auschwitz. Il cartello con questa frase era stata affissa sopra il cancello principale, il primo visto dai prigionieri. Eppure queste parole si possono trovare anche in altri lager nazisti, da Dachau a Flossenbürg, da Gross-Rosen a Sachsenhausen. Ora queste parole sono entrate nel calderone delle immagini e della simbologia No vax che associa la linea seguita dal governo italiano sul Green pass al nazismo. Nelle ultime ore una di queste immagini è stata pubblicata sulla bacheca Facebook di Stefano Gargioni, preside dell’Istituto comprensivo Perlasca di Ferrara che più volte si è fatto notare per le sue posizioni sui vaccini. Gargioni ha diffuso con il suo profilo un fotomontaggio in cui, al posto della scritta «Arbeit macht frei», davanti al campo di concentramento di Auschwitz campeggia «Il Green pass rende liberi». La denuncia è stata fatta da Luca Rizzo Nervo, deputato bolognese eletto nel Pd: «Accade a Ferrara, ancora una volta. Il dirigente scolastico Stefano Gargioni, già noto per le offese al Presidente della Repubblica Mattarella».
Dalla mascherina ai controlli sul personale: tutti i precedenti di Gargioni
Nei primi mesi dello scorso anno scolastico, nel pieno della seconda ondata, il preside aveva mandato una circolare in cui si spiegava che la mascherina al banco non era obbligatoria. Un’indicazione che era l’esatto opposto di quelle presenti nel Dpcm firmato allora dal governo per evitare di trasformare le scuole in nuovi focalai. E ancora: il primo giorno di scuola di quest’anno ha dato mandato al personale scolastico di non controllare il Green pass. Una scelta su cui Gargioni è tornato indietro solo dopo una chiamata dell’Ufficio scolastico provinciale. La segnalazione era arrivata dai professori stessi.
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