Dopo un anno e mezzo via il travel ban dagli Usa. Ma non per chi è vaccinato con Astrazeneca

L’amministrazione Biden ha deciso di riaprire le frontiere ai viaggiatori europei vaccinati. Sarà il Cdc a decidere se dare l’ok anche a chi ha ricevuto Vaxzevria (molto diffuso in Ue e soprattutto in Gb)

Il mondo post-pandemia sembra avanzare sempre più, e passa dalla fine del travel ban negli Stati Uniti: a partire da novembre (la data precisa non è ancora stata annunciata) e dopo 18 mesi i viaggiatori europei potranno tornare a viaggiare negli Stati Uniti. Dopo 18 mesi di chiusura causata dall’emergenza Coronavirus. E grazie ai risultati della campagna vaccinale. Ad annunciarlo in queste ore è stato il coordinatore del team anti-Covid della Casa Bianca, Jeff Zients. L’apertura viene decisa in favore dei viaggiatori «completamente vaccinati». Il ban per le cittadine e i cittadini europei era stato deciso dal predecessore di Joe Biden, Donald Trump, il 14 marzo dell’anno scorso. Da mesi i governi europei stavano facendo pressione per rimuoverlo, anche perché le frontiere del Vecchio Continente sono aperte già da un po’ agli americani forniti di vaccinazione completa.


Il nodo Vaxzevria

Secondo quanto spiegato da Zients, per tornare a visitare gli States sarà necessario avere effettuato il ciclo di vaccinazione contro Covid-19, averlo completato e avere un tampone negativo nelle 72 ore antecedenti alla partenza. Non verrà richiesto alcun periodo di quarantena. Solo il 15 settembre scorso lo stesso Zients aveva escluso la riapertura a causa della variante Delta. Ora, neanche cinque giorni dopo, invece parla di un livello di vaccinazione globale che permette la riapertura. Cruciale sarà il ruolo delle compagnie aeree che si occuperanno di raccolta dati fondamentale ai fini del tracciamento. Non è solo un toccasana per il turismo: si apre infatti così la possibilità di rientrare negli States per chi – studente o lavoratore anche con regolare visto temporaneo – non aveva potuto ancora far ritorno.


Ed è qui che si inserisce il nodo Astrazeneca e il problema del vaccino Vaxzevria, assai usato in Europa e su cui si è basata in maniera massiccia, soprattutto nella prima fase, la strategia vaccinale nel Regno Unito. Per Jeff Zients sarà il Centers for Disease control e prevention americano a mettere nero su bianco «quali saranno i vaccini accettati». Attualmente la Food and Drugs administration statunitense ha approvato Moderna, Pfizer e Johnson & Johnson, ma non Vaxzevria. Ora la palla passa al Cdc. Ma il fatto che Astrazeneca sia protagonista della campagna vaccinale britannica fa ipotizzare che il nodo verrà superato in positivo.

In copertina EPA/TANNEN MAURY | L’O’Hare International Airport di Chicago, Illinois, USA, 19 marzo 2020.

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