Monitoraggio Iss, Brusaferro: «I ragazzi si vaccinano di più. Il virus circola soprattutto sotto i 9 anni» – Il video

«Nel nostro Paese c’è una circolazione del virus più contenuta. In tutta Europa, intanto, si registra una fase di decrescita», ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, in conferenza stampa

Sono positive le notizie che arrivano dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. L’incidenza dei contagi da Coronavirus, in Italia, è scesa a 45 casi ogni 100 mila abitanti nel periodo 17-13 settembre. La settimana precedente, invece, l’incidenza si attestava a 54 per 100 mila abitanti. Anche l’indice Rt, il parametro che misura la potenziale trasmissibilità di una malattia infettiva, è sceso da 0,85 a 0,82. Leggere flessioni si sono riscontrate anche nel tasso di occupazione delle terapie intensive e dei reparti ordinari destinati a pazienti Covid. Le rianimazioni sono saturate al 5,4 per cento, con una riduzione di persone positive intubate, passate da 554, il 14 settembre, a 516, il 21 settembre. Il tasso di occupazione delle aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 6,8 per cento, dal 7,2 rilevato la settimana precedente. Il numero di persone ricoverate in queste aree è sceso da 4.165, il 14 settembre, a 3.937, il 21 settembre. «Nel nostro Paese c’è una circolazione del virus più contenuta. In tutta Europa, intanto, si registra una fase di decrescita», ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità in conferenza stampa, oggi anticipata alle 15.


«Anche nelle fasce più giovani si registra una decrescita, tranne nella fascia 0-9. Cresce, intanto, l’età mediana dei positivi a circa 39 anni mentre resta a 80 anni l’età per i decessi. Due regioni superano la soglia critica delle aree mediche e delle terapie intensive ma sono comunque dati in decrescita», prosegue Brusaferro. Intanto la campagna vaccinale cresce sempre di più: «Le fasce 12-19 e 20-29 stanno raggiungendo le altre fasce d’età, sebbene abbiano cominciato dopo. Nelle fasce over 50, invece, il 15-16 per cento di persone non è ancora vaccinato. Stiamo parlando di milioni di persone. Rimane elevata, al 95 per cento circa, la copertura del vaccino su decessi e rianimazioni». «Sta andando bene. Il combinato disposto delle vaccinazioni e le misure di buon senso nelle riaperture, come mascherine e distanziamento, sta funzionando. Ma è ancora presto per vedere se la riapertura delle scuole possa avere effetti sull’aumento dell’incidenza o dell’Rt», ha aggiunto Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione presso il ministero della Salute, in conferenza stampa.


Quattro regioni a rischio moderato

Piemonte, provincia di Bolzano, provincia di Trento e Valle d’Aosta: sono quattro – tra regioni e province autonome – i territori che l’Iss classifica a rischio moderato per la diffusione del Sars-CoV-2. E si trovano tutti al Nord. La settimana precedente, invece, insieme alle due province del Trentino-Alto Adige, rientravano in questa categoria anche Abruzzo e Molise, i cui dati sono sensibilmente migliorati. Sono 17, dunque, le regioni italiane classificate a rischio basso nel monitoraggio pubblicato il 24 settembre.

Bolzano, Calabria e Sicilia le aree con l’incidenza più alta

Il report dell’Istituto superiore di sanità, poi, pone l’attenzione su quei territori con la percentuale più alta di occupazione di posti letto. Per quanto riguarda le aree mediche ordinarie, la Calabria ha raggiunto un livello di saturazione del 18,5 per cento, la Sicilia del 17,3 e la Basilicata del 15,4. Per le terapie intensive, invece, sono Bolzano – saturazione all’11,3 per cento – Sicilia – 10,7 – e Marche – 9,6 – ad avere i dati peggiori. Considerando, invece, l’incidenza settimanale dei casi ogni 100 mila abitanti, la Sicilia, con i sui 79,5 contagi, è la regione dove la situazione è più preoccupante. Seguono la provincia di Bolzano, con 70,6 casi, e la Calabria, con 63,6.

Foto in copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | Video: Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev

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