Quarantena di 5 giorni e solo per i vicini di banco: sul tavolo del Cts l’ipotesi di nuove regole per la scuola

Al momento, se uno studente risulta positivo tutta la classe va in isolamento. Ma i numeri degli alunni in Dad iniziano a preoccupare. Così il governo si prepara a intervenire

Il governo sta pensando di cambiare le regole sulla quarantena a scuola. L’ipotesi allo studio prevede l’accorciamento del periodo di isolamento fiduciario e l’applicazione del modello bolla. «È chiaro che siamo nell’alveo delle scelte che la politica deve fare sulla base anche delle indicazioni scientifiche del Comitato tecnico», specifica il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Però una riflessione la dobbiamo fare perché l’obiettivo che abbiamo raggiunto è stato iniziare l’anno scolastico in presenza ma adesso l’obiettivo più grande è proseguire in presenza». A pochi giorni dalla partenza delle scuole, i numeri delle quarantene fanno già preoccupare (anche se il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi minimizza): già più di 300 in 4 regioni, una provincia autonoma e 4 città del Nord. La stima è di 800 persone in tutta Italia: il doppio rispetto a quanto accadeva nello stesso periodo dello scorso anno.


Come può cambiare la quarantena

L’ipotesi, anche sulla scia di alcune iniziative regionali, è di ridurre i giorni di quarantena in caso di contatto positivo a 5 in caso di soggetti che hanno completato il ciclo di vaccinazione. Al momento la regola è di mettere in quarantena tutta la classe in caso di studente positivo, fino a tampone negativo – dopo 7 giorni per soggetti vaccinati, 10 per non vaccinati. riduzione dei giorni di quarantena per i contatti dei positivi ma soprattutto prenderebbe quota il modello bolla, con dunque la possibilità di mettere in Dad solo i contatti vicini dell’alunno positivo e non l’intera classe.


Il modello bolla applicato alla scuola

L’altra strada che si sta pensando di intraprendere a livello nazionale è quella del “modello bolla” mutuato dal mondo del trasporto aereo. Come funziona? In caso di persona positiva, ad andare in isolamento domiciliare è – spiega il Sole 24 Ore – chi le siede nelle due file dietro, davanti, e di lato. A fare da apripista e testare il sistema bolla sarà da subito la regione Lazio, e l’ipotesi risulta allo studio del Comitato Tecnico Scientifico per studenti e studentesse over 12

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